Il "politicamente corretto"

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blau-weiss
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Re: Il

03/12/2020, 23:05

Gato ha scritto:
03/12/2020, 22:47
Ammetto di non aver approfondito, ma mi spiegate come funziona?
È nata donna, nel 2015 fa coming out dichiarando di essere lesbica (e fin qui tutto normale).
Nel 2018 si sposa con una donna. Tutto regolare.
L'altro giorno dichiara di essere transessuale.

Qui mi perdo.

Cambia il nome in Elliot e vuole che essere identificata al maschile.

Quindi è un maschio etero? Almeno formalmente eh.

Se provi attrazione per lo stesso sesso sei omosessuale, se la provi verso il tuo sesso sei etero.
Al massimo puoi essere bisessuale, e va bene, ma come arrivi ad essere transessuale?
Visto che in America non conta come sei biologicamente, bensì come ti senti intellettualmente, perché allora non è semplicemente un maschio etero?
Perché se ti consideri uomo e ti piacciono le donne, allora sei etero.

Mi sono perso.

Ho però un'ultima curiosità: tutti i premi che ha vinto come "migliore attrice" li ha restituiti?
La prossima volta sarà candidata come "miglior attore che interpreta un ruolo femminile"?
Ma lei si definisce non binario, dunque ne uomo ne donna. Dunque, se ogni identità di genere è costruita anche l'identità maschile è costruita. La situazione è chiara però se tutto è una costruzione personale non capisco la necessità di assumere un nome maschile che in quanto costruito non è in realtà maschile. Dunque perché proprio Elliott. Questo è l'ultimo pezzo che mi manca.
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blau-weiss
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03/12/2020, 23:07

Alessandro_1998 ha scritto:
03/12/2020, 20:51
Se osi farti due domande sulla questione Ellen Page sui social ti dicono che sei un troglodita rimasto agli anni '30. La gente che si incazza con quelli che nello scrivere usano "attrice" invece di "attore". 'Sto forum è una boccata d'ossigeno.
Ma in realtà qui si va oltre perché identificandosi come uomo fa un torto al movimento femminista. Una delle pagine più critiche è arcilesbica che di certo non può definirsi omofobica.
Il Sigaro
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03/12/2020, 23:14

Non c'è alcuna logica e non c'è alcuna coerenza con la natura.
Si tratta semplicemente dei paradossi di un'ideologia che si fonda sul principio del soggettivismo assoluto, e che viene interpretata dalle menti più semplici come ideologia libertaria (in base al discutibile assioma per cui faccio/dico il cazzo che mi pare = sono una persona libera).
Siccome per le menti semplici allontanarsi dalla morale sessuale tradizionale appare come una dimostrazione di libertà intellettuale, queste manifestazioni si moltiplicano.
Pensano di essere intelligenti e originali, sono invece grotteschi e conformisti.
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Gato
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03/12/2020, 23:21

Agender: persona che non si attribuisce e/o non percepisce un’identità di genere.

Androgino (o Bigender): persona non identificabile (esteticamente) né come uomo né come donna, presentando un’identità di genere che risulta un mix tra i due, oppure neutra.

Pangender: persona la cui identità di genere è costituito da tutte o da molteplici espressioni di genere.

Demiboy: persona non completamente maschile.

Demigirl: persona non completamente femminile.

Gender fluid: persona che si alterna tra l’identificazione con identità maschile, identità femminile e identità miste.
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03/12/2020, 23:23

Quindi se c'è la fila per il bagno delle donne, col gender fluidismo, cambio al volo identità sessuale e vado a quello degli uomini?
Il Sigaro
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04/12/2020, 0:10

Gato ha scritto:
03/12/2020, 23:23
Quindi se c'è la fila per il bagno delle donne, col gender fluidismo, cambio al volo identità sessuale e vado a quello degli uomini?
Esatto. E se c'è la fila anche al bagno degli uomini, ti dichiari immediatamente cane, come quello del filmato precedente, e la fai su una gamba del tavolo.
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04/12/2020, 0:26

Il Sigaro ha scritto:Non c'è alcuna logica e non c'è alcuna coerenza con la natura.
Si tratta semplicemente dei paradossi di un'ideologia che si fonda sul principio del soggettivismo assoluto, e che viene interpretata dalle menti più semplici come ideologia libertaria (in base al discutibile assioma per cui faccio/dico il cazzo che mi pare = sono una persona libera).
Siccome per le menti semplici allontanarsi dalla morale sessuale tradizionale appare come una dimostrazione di libertà intellettuale, queste manifestazioni si moltiplicano.
Pensano di essere intelligenti e originali, sono invece grotteschi e conformisti.
Forse si farà qualche passo indietro quando qualcuno farà notare che un soggettivismo/liberismo spinto del genere potrà portare allo sdoganamento della pedofilia
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04/12/2020, 0:56

Ripeto, viviamo in un’epoca veramente di merda.
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blau-weiss
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04/12/2020, 8:08

simoferr83 ha scritto:
04/12/2020, 0:26
Il Sigaro ha scritto:Non c'è alcuna logica e non c'è alcuna coerenza con la natura.
Si tratta semplicemente dei paradossi di un'ideologia che si fonda sul principio del soggettivismo assoluto, e che viene interpretata dalle menti più semplici come ideologia libertaria (in base al discutibile assioma per cui faccio/dico il cazzo che mi pare = sono una persona libera).
Siccome per le menti semplici allontanarsi dalla morale sessuale tradizionale appare come una dimostrazione di libertà intellettuale, queste manifestazioni si moltiplicano.
Pensano di essere intelligenti e originali, sono invece grotteschi e conformisti.
Forse si farà qualche passo indietro quando qualcuno farà notare che un soggettivismo/liberismo spinto del genere potrà portare allo sdoganamento della pedofilia
Peraltro con questa logica la pedofilia è totalmente consequenziale. Se un bambino di 10 anni può decidere di prendere ormoni per cambiare sesso, perché non potrebbe decidere di dare il consenso per un rapporto sessuale con un adulto?

Notizia di pochi giorni fa, buona, in UK è stato stabilito che un minore può cambiare sesso solo con approvazione di un giudice, dopo che a una adolescente sono stati fatti prendere ormoni per bloccarne la pubertà e ora si è accorta a 16 anni che in realtà non voleva essere un trans.
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04/12/2020, 9:08

Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”

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04/12/2020, 9:12

Il Sigaro ha scritto:
03/12/2020, 23:14
Non c'è alcuna logica e non c'è alcuna coerenza con la natura.
Si tratta semplicemente dei paradossi di un'ideologia che si fonda sul principio del soggettivismo assoluto, e che viene interpretata dalle menti più semplici come ideologia libertaria (in base al discutibile assioma per cui faccio/dico il cazzo che mi pare = sono una persona libera).
Siccome per le menti semplici allontanarsi dalla morale sessuale tradizionale appare come una dimostrazione di libertà intellettuale, queste manifestazioni si moltiplicano.
Pensano di essere intelligenti e originali, sono invece grotteschi e conformisti.
Su una pagina FB che riportava sta notizia, se leggevi i commenti il 90% era a favore de sto/sta scellerato, il 10% veniva etichettato come paleolitico, omofobico (cazzo centra) e fascista.
Uno ha commentato scrivendo "queste cose sono NORMAI, NATURALI e non dovrebbero fare neanche notizia"
Gli ho risposto "dove starebbe la Normalità" e mi ha attaccato co na pappardella, mi ha additato di essere omofobico (di nuovo, cazzo centra?) e di vivere nel medioevo.
Io non posso respirà la stessa aria de sti mongoloidi, non posso.
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04/12/2020, 9:51

Se è naturale cambiare il sesso con cui siamo nati è naturale tutto, dalle coltivazioni ogm alla clonazione.
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04/12/2020, 10:40

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ma uno può avere l'orientamento sessuale che vuole, sentirsi cosa vuole (sebbene una persona che si sente un cane fino a 20 anni fa sarebbe finita in un manicomio ma vabbè...).

Il punto è che la società deve avere delle convenzioni sociali che ne regolino il funzionamento, a partire dal linguaggio. Cos è il linguaggio se non un costrutto sociale? Dunque io posso cominciare ad emettere suoni incomprensibili perchè non voglio sentirmi incatenato da "quello che la società ha deciso" e chiedere che questi suoni mi vengano riconosciuti come diritto? E cosa significa essere maschio o femmina se, appunto, l'essere maschio o femmina non sono altro che costrutti sociali?

Qui non si contesta la sessusalità delle persone ma la distruzione di ogni regola di convivenza sociale basata su un individualismo estremista ossia che ogni individuo viva in maniera a se stante e che la società non sia altro che un insieme di individui. Si potrebbe allargare il discorso al fatto che questo poi sia alla base del sistema economico vigente.

Ripeto: qui nessuno contesta l'orientamento sessuale o anche l'identità delle persone. Si contesta l'imposizione (e la distruzione) delle regole della società che porta a delle assurdità come quella di far partecipare un uomo in una competizione femminile solamente in quanto si sente donna.
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04/12/2020, 11:06

blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 10:40
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ma uno può avere l'orientamento sessuale che vuole, sentirsi cosa vuole (sebbene una persona che si sente un cane fino a 20 anni fa sarebbe finita in un manicomio ma vabbè...).

Il punto è che la società deve avere delle convenzioni sociali che ne regolino il funzionamento, a partire dal linguaggio. Cos è il linguaggio se non un costrutto sociale? Dunque io posso cominciare ad emettere suoni incomprensibili perchè non voglio sentirmi incatenato da "quello che la società ha deciso" e chiedere che questi suoni mi vengano riconosciuti come diritto? E cosa significa essere maschio o femmina se, appunto, l'essere maschio o femmina non sono altro che costrutti sociali?

Qui non si contesta la sessusalità delle persone ma la distruzione di ogni regola di convivenza sociale basata su un individualismo estremista ossia che ogni individuo viva in maniera a se stante e che la società non sia altro che un insieme di individui. Si potrebbe allargare il discorso al fatto che questo poi sia alla base del sistema economico vigente.

Ripeto: qui nessuno contesta l'orientamento sessuale o anche l'identità delle persone. Si contesta l'imposizione (e la distruzione) delle regole della società che porta a delle assurdità come quella di far partecipare un uomo in una competizione femminile solamente in quanto si sente donna.
Beh se è per questo il discorso si potrebbe ampliare all'infinito; io sento con le mie orecchie gente che rivolgendosi al cane dice cose tipo:"Vieni da papà" o "vieni da mamma" o che gli fanno la festa di compleanno con tanto di torta. Detto questo non si finirebbe più...
Non ho capito quale sarebbero le regole che "distrugge" chi ad esempio si sente e vive da transessuale, per fare un esempio? Non afferro.
Reputo comunque la situazione attuale migliore di quella di non troppi anni fa, dove non c'è bisogno ricordi cosa la società riservava a chi non era "allineato".
Parere personale.

ps: ovviamente la frase che ho riportato sopra vale anche per me eh, cioè mi includo nel "Tutti", parlo da etero.
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04/12/2020, 11:12

Allora, io non sono omofobo e penso che gli ommosessuali dovrebbero avere tutti i diritti che abbiamo noi estero, e quando dico tutti intendo tutti, compreso la possibilità di adottare perché preferisco un bambino con due papà o due mamme all'orfanotrofio, in un altra vita ho fatto assistenza in uno e non sono belli ve lo garantisco, ma questa è semplicemente una scema, o scemo se preferite
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blau-weiss
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04/12/2020, 11:27

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 11:06
blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 10:40
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ma uno può avere l'orientamento sessuale che vuole, sentirsi cosa vuole (sebbene una persona che si sente un cane fino a 20 anni fa sarebbe finita in un manicomio ma vabbè...).

Il punto è che la società deve avere delle convenzioni sociali che ne regolino il funzionamento, a partire dal linguaggio. Cos è il linguaggio se non un costrutto sociale? Dunque io posso cominciare ad emettere suoni incomprensibili perchè non voglio sentirmi incatenato da "quello che la società ha deciso" e chiedere che questi suoni mi vengano riconosciuti come diritto? E cosa significa essere maschio o femmina se, appunto, l'essere maschio o femmina non sono altro che costrutti sociali?

Qui non si contesta la sessusalità delle persone ma la distruzione di ogni regola di convivenza sociale basata su un individualismo estremista ossia che ogni individuo viva in maniera a se stante e che la società non sia altro che un insieme di individui. Si potrebbe allargare il discorso al fatto che questo poi sia alla base del sistema economico vigente.

Ripeto: qui nessuno contesta l'orientamento sessuale o anche l'identità delle persone. Si contesta l'imposizione (e la distruzione) delle regole della società che porta a delle assurdità come quella di far partecipare un uomo in una competizione femminile solamente in quanto si sente donna.
Beh se è per questo il discorso si potrebbe ampliare all'infinito; io sento con le mie orecchie gente che rivolgendosi al cane dice cose tipo:"Vieni da papà" o "vieni da mamma" o che gli fanno la festa di compleanno con tanto di torta. Detto questo non si finirebbe più...
Non ho capito quale sarebbero le regole che "distrugge" chi ad esempio si sente e vive da transessuale, per fare un esempio? Non afferro.
Reputo comunque la situazione attuale migliore di quella di non troppi anni fa, dove non c'è bisogno ricordi cosa la società riservava a chi non era "allineato".
Parere personale.

ps: ovviamente la frase che ho riportato sopra vale anche per me eh, cioè mi includo nel "Tutti", parlo da etero.
Ammettiamo pure che chi dice vieni da papà al cane si senta effettivamente il genitore del cane (esempio che non c'entra nulla con ciò che ho detto, forse non sono stato chiaro). Se nascesse un movimento che lotti per riconoscere i diritti dei genitori dei cani (???) sarebbe fuori da ogni logica. Affermare di essere maschi o femmine senza neanche aver fatto un intervento chirurgico (caso su cui si potrebbe anche discutere) mette in discussione il concetto stesso di sesso nella società. Ora tu, come il movimento trans puoi anche dire che il sesso non esiste ma in natura si nasce o con il pisello o con la vagina, c'è poco da fare.

Superare questa distinzione per mezzo della volontà individuale è sbagliato e discriminatorio tant'è che le maggiori critiche arrivano dai movimenti femministi e non da quattro fascisti.
Il che non vuol dire che una persona non possa sentirsi a proprio agio nel proprio corpo così come tanti non accettano la calvizie o altri non accettano di essere grassi.
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04/12/2020, 11:53

blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 11:27
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 11:06
blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 10:40
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ma uno può avere l'orientamento sessuale che vuole, sentirsi cosa vuole (sebbene una persona che si sente un cane fino a 20 anni fa sarebbe finita in un manicomio ma vabbè...).

Il punto è che la società deve avere delle convenzioni sociali che ne regolino il funzionamento, a partire dal linguaggio. Cos è il linguaggio se non un costrutto sociale? Dunque io posso cominciare ad emettere suoni incomprensibili perchè non voglio sentirmi incatenato da "quello che la società ha deciso" e chiedere che questi suoni mi vengano riconosciuti come diritto? E cosa significa essere maschio o femmina se, appunto, l'essere maschio o femmina non sono altro che costrutti sociali?

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Beh se è per questo il discorso si potrebbe ampliare all'infinito; io sento con le mie orecchie gente che rivolgendosi al cane dice cose tipo:"Vieni da papà" o "vieni da mamma" o che gli fanno la festa di compleanno con tanto di torta. Detto questo non si finirebbe più...
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Reputo comunque la situazione attuale migliore di quella di non troppi anni fa, dove non c'è bisogno ricordi cosa la società riservava a chi non era "allineato".
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ps: ovviamente la frase che ho riportato sopra vale anche per me eh, cioè mi includo nel "Tutti", parlo da etero.
Ammettiamo pure che chi dice vieni da papà al cane si senta effettivamente il genitore del cane (esempio che non c'entra nulla con ciò che ho detto, forse non sono stato chiaro). Se nascesse un movimento che lotti per riconoscere i diritti dei genitori dei cani (???) sarebbe fuori da ogni logica. Affermare di essere maschi o femmine senza neanche aver fatto un intervento chirurgico (caso su cui si potrebbe anche discutere) mette in discussione il concetto stesso di sesso nella società. Ora tu, come il movimento trans puoi anche dire che il sesso non esiste ma in natura si nasce o con il pisello o con la vagina, c'è poco da fare.

Superare questa distinzione per mezzo della volontà individuale è sbagliato e discriminatorio tant'è che le maggiori critiche arrivano dai movimenti femministi e non da quattro fascisti.
Il che non vuol dire che una persona non possa sentirsi a proprio agio nel proprio corpo così come tanti non accettano la calvizie o altri non accettano di essere grassi.
Il fatto vero, secondo me, è che i famosi "tutti" sopracitati, nei quali mi includo, dovrebbero, prima di storcere il naso su fatti di specie, essere convinti e battersi, per le proprie possibilità, affinchè TUTTI abbiano gli stessi diritti, perchè senno di che stamo a parla? Oggi così non è, nel senso che c'è ancora discriminazione, è evidente. Dopo che tutti avranno gli stessi diritti allora ci avventuriamo nell'analisi del caso di specie secondo me. Possiamo fare l'esempio banale di una persona trans che vuole fare sport; è ovvio che dal momento che ti senti una donna nel corpo di un uomo tu abbia il desiderio di far parte delle squadra femminile e che ti batta per riuscirci, no? Non trovo scandaloso questo approccio, mettiamoci nei panni di una persona così. Chiaramente, e su questo non so come è orientato l'ordinamento sportivo, c'è un problema che a quel punto non è di diritti ma di regole sportive (che francamente in questo caso ignoro).
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04/12/2020, 12:06

Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
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04/12/2020, 12:07

Daniele_1991 ha scritto:
04/12/2020, 0:56
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Takkar
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04/12/2020, 12:15

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04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
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04/12/2020, 12:34

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:15
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04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Embè ma certo che si tratta di regole sportive. E' di quello che parlo, non puoi trascendere certe regole a seconda di come ti senti.
Poi sulla libertà sessuale nessun problema, per carità ognuno fa ciò che preferisce o ciò che si sente di fare. L'unica cosa che mi crea veramente fastidio è il pretendere di ignorare differenze biologiche che esistono e sono assolutamente naturali, come se il fatto di essere nati di un sesso piuttosto che dell'altro fosse uno stigma sociale.
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04/12/2020, 12:35

Takkar ha scritto:
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04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Lo sport è un esempio visibile perché basta fare una ricerca su Google per vedere la differenza muscolare fra uomini trans e donne che competono nelle stesse gare.

Ma gli esempi sono diversi. Le quote rosa? L'emancipazione femminile? Il gender balance nelle aziende o nelle conferenze? La scelte di genere (un maschio e una femmina) nelle elezioni? Il femminicidio? Tutte questioni per cui le donne si sono battute per anni e che ora vengono spazzate via dal relativismo di genere. E questi sono esempi pratici.

Il problema di fondo è che questo relativismo vuol dire caos.
Se io mi sento un cane e voglio essere riconosciuto come tale, perché non posso girare nudo per strada come tutti i cani?
Takkar
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04/12/2020, 12:49

Stock ha scritto:
04/12/2020, 12:34
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:15
Stock ha scritto:
04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Embè ma certo che si tratta di regole sportive. E' di quello che parlo, non puoi trascendere certe regole a seconda di come ti senti.
Poi sulla libertà sessuale nessun problema, per carità ognuno fa ciò che preferisce o ciò che si sente di fare. L'unica cosa che mi crea veramente fastidio è il pretendere di ignorare differenze biologiche che esistono e sono assolutamente naturali, come se il fatto di essere nati di un sesso piuttosto che dell'altro fosse uno stigma sociale.
Beh guarda, queste persone sono le prime, meglio di te e di me, a rendersi conto delle differenze biologiche.
Credo comunque che tutte queste situazioni le gestisce l'ordinamento sportivo, che ignoro, per cui sarei di base tranquillo sul tema.
Ripeto, per me, vale molto di più il tema dei diritti.
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”

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blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 12:35
Takkar ha scritto:
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Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Lo sport è un esempio visibile perché basta fare una ricerca su Google per vedere la differenza muscolare fra uomini trans e donne che competono nelle stesse gare.

Ma gli esempi sono diversi. Le quote rosa? L'emancipazione femminile? Il gender balance nelle aziende o nelle conferenze? La scelte di genere (un maschio e una femmina) nelle elezioni? Il femminicidio? Tutte questioni per cui le donne si sono battute per anni e che ora vengono spazzate via dal relativismo di genere. E questi sono esempi pratici.

Il problema di fondo è che questo relativismo vuol dire caos.
Se io mi sento un cane e voglio essere riconosciuto come tale, perché non posso girare nudo per strada come tutti i cani?
Io francamente il caos di cui parli non lo vedo. Sbaglierò io eh

Io vedo determinate persone, dai trans agli omosessuali, che non hanno gli stessi diritti degli altri. Questo francamente mi dispiace, più che infastidirmi
o stare a pensare a che succede se un trans possa o meno giocare nella squadra A o B del campionato maschile piuttosto che femminile e le polemiche che può creare.
Ti dirò di più. Se a queste persone venissero concessi gli stessi diritti manco li sentiremmo parlare.

Punto di vista mio eh. Rispetto il tuo.
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04/12/2020, 13:13

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:54
blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 12:35
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:15
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Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Lo sport è un esempio visibile perché basta fare una ricerca su Google per vedere la differenza muscolare fra uomini trans e donne che competono nelle stesse gare.

Ma gli esempi sono diversi. Le quote rosa? L'emancipazione femminile? Il gender balance nelle aziende o nelle conferenze? La scelte di genere (un maschio e una femmina) nelle elezioni? Il femminicidio? Tutte questioni per cui le donne si sono battute per anni e che ora vengono spazzate via dal relativismo di genere. E questi sono esempi pratici.

Il problema di fondo è che questo relativismo vuol dire caos.
Se io mi sento un cane e voglio essere riconosciuto come tale, perché non posso girare nudo per strada come tutti i cani?
Io francamente il caos di cui parli non lo vedo. Sbaglierò io eh

Io vedo determinate persone, dai trans agli omosessuali, che non hanno gli stessi diritti degli altri. Questo francamente mi dispiace, più che infastidirmi
o stare a pensare a che succede se un trans possa o meno giocare nella squadra A o B del campionato maschile piuttosto che femminile e le polemiche che può creare.
Ti dirò di più. Se a queste persone venissero concessi gli stessi diritti manco li sentiremmo parlare.

Punto di vista mio eh. Rispetto il tuo.
Beh, il caos è che migliaia di adolescenti (anche di 10 anni, fonte BBC, non Imolaoggi) si sono convinti di cambiare sesso. Questa non è una scelta individuale, è un'imposizione ideologica (qualsiasi scelta, e ancora di più quelle dei bambini, non è mai una scelta individuale ma è dettata dall'esperienza sociale in cui siamo inseriti).
Il secondo caos è il sistema sociale ed economico che ne deriva (ma direi che questo discorso sui trans sia un sintomo più che una causa) che porta alla disgregazione dei rapporti sociali; questo mi sembra abbastanza evidente.
Il Sigaro
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04/12/2020, 13:17

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ho difficoltà a comprendere come si possa accollare alla "società" il fatto di possedere il pisello. Mi sembra una circostanza oggettiva, non un'imposizione del civile consesso.
D'altra parte, dell'impostazione soggettivista bisogna anche accettare le conseguenze.
Se quello che ho nelle mutande mi suggerisce di sedurre un bambino, oppure di copulare con un cadavere, cosa facciamo? E in cosa consisterebbe il "rispetto del prossimo" a questo punto?
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Daniele_1991
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04/12/2020, 13:21

Blevins ha scritto:
04/12/2020, 12:07
Daniele_1991 ha scritto:
04/12/2020, 0:56
Ripeto, viviamo in un’epoca veramente di merda.
Ridatemi il MedioEvo.
M’hai rovinato la giornata.
Chi cazzo è ‘sto demente? Perché ha i miei stessi diritti?
Il Sigaro
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04/12/2020, 13:25

Daniele_1991 ha scritto:
04/12/2020, 13:21
Blevins ha scritto:
04/12/2020, 12:07
Daniele_1991 ha scritto:
04/12/2020, 0:56
Ripeto, viviamo in un’epoca veramente di merda.
Ridatemi il MedioEvo.
M’hai rovinato la giornata.
Chi cazzo è ‘sto demente? Perché ha i miei stessi diritti?
Probabilmente ne ha anche di più: ha i diritti di uomo e pure quelli di cane.
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04/12/2020, 14:20

Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 13:17
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ho difficoltà a comprendere come si possa accollare alla "società" il fatto di possedere il pisello. Mi sembra una circostanza oggettiva, non un'imposizione del civile consesso.
D'altra parte, dell'impostazione soggettivista bisogna anche accettare le conseguenze.
Se quello che ho nelle mutande mi suggerisce di sedurre un bambino, oppure di copulare con un cadavere, cosa facciamo? E in cosa consisterebbe il "rispetto del prossimo" a questo punto?
Io è te Sigaro abbiamo proprio un'idea diametralmente opposta dei massimi sistemi quindi diventa difficile capirsi (non che io pretenda di avere ragione eh...ti dico la mia come tu la tua). Mi sembri sufficientemente intelligente per capire quanto ho riportato: significa che se ho il pisello non sta scritto da nessuna parte che, per farla breve, debbano piacermi per forza le donne perchè altrimenti (m'ha stupito Papa Francesco di recente..) vengo privato di determinati diritti (o ti devo ricordare la storia del recente passato?). La pedofilia e gli istinti più bassi lasciamoli da parte che non aggiungono nulla al discorso dato che non c'entrano nulla,
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04/12/2020, 14:22

blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 13:13
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:54
blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 12:35
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:15
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04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Lo sport è un esempio visibile perché basta fare una ricerca su Google per vedere la differenza muscolare fra uomini trans e donne che competono nelle stesse gare.

Ma gli esempi sono diversi. Le quote rosa? L'emancipazione femminile? Il gender balance nelle aziende o nelle conferenze? La scelte di genere (un maschio e una femmina) nelle elezioni? Il femminicidio? Tutte questioni per cui le donne si sono battute per anni e che ora vengono spazzate via dal relativismo di genere. E questi sono esempi pratici.

Il problema di fondo è che questo relativismo vuol dire caos.
Se io mi sento un cane e voglio essere riconosciuto come tale, perché non posso girare nudo per strada come tutti i cani?
Io francamente il caos di cui parli non lo vedo. Sbaglierò io eh

Io vedo determinate persone, dai trans agli omosessuali, che non hanno gli stessi diritti degli altri. Questo francamente mi dispiace, più che infastidirmi
o stare a pensare a che succede se un trans possa o meno giocare nella squadra A o B del campionato maschile piuttosto che femminile e le polemiche che può creare.
Ti dirò di più. Se a queste persone venissero concessi gli stessi diritti manco li sentiremmo parlare.

Punto di vista mio eh. Rispetto il tuo.
Beh, il caos è che migliaia di adolescenti (anche di 10 anni, fonte BBC, non Imolaoggi) si sono convinti di cambiare sesso. Questa non è una scelta individuale, è un'imposizione ideologica (qualsiasi scelta, e ancora di più quelle dei bambini, non è mai una scelta individuale ma è dettata dall'esperienza sociale in cui siamo inseriti).
Il secondo caos è il sistema sociale ed economico che ne deriva (ma direi che questo discorso sui trans sia un sintomo più che una causa) che porta alla disgregazione dei rapporti sociali; questo mi sembra abbastanza evidente.
Quindi tu sostieni che ci sia una fronda (non ho capito mossa da chi) che faccia una sorta di lavaggio del cervello per far cambiare sesso a bambini e bambine?
Ho capito bene? A che pro mi chiedo?
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”

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blau-weiss
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04/12/2020, 14:54

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 14:22


Quindi tu sostieni che ci sia una fronda (non ho capito mossa da chi) che faccia una sorta di lavaggio del cervello per far cambiare sesso a bambini e bambine?
Ho capito bene? A che pro mi chiedo?
Il potere non è imposizione forzata ma la conoscenza e la capacità di crearla, diceva Foucault, che peraltro è uno degli artefici di questa rivoluzione. Tu stesso dal momento in cui scrivi sul forum o ne parli in giro contribuisci a creare in una minimissima parte di questo potere.
Quando dico ogni scelta è dettata da ciò che ci circonda intendo ogni scelta, anche il seguire il calcio e tifare Lazio. Se un bambino si convince di voler cambiare sesso la scelta gli è imposta da questo potere, inteso alla maniera di Foucault. Oppure pensi che una bambina di 10 anni che non ha ancora avuto il ciclo sia già in grado di capire da sola in quale corpo sarebbe dovuta nascere?

Poi se ti interessa saperne di più ci sono varie teorie che mirano al cambiamento del paradigma del genere umano (transumanesimo, teoria cyborg...). Io le conosco solo superficialmente ma è un pensiero che esiste. Poi per carità, si può essere pure d'accordo.
Ultima modifica di blau-weiss il 04/12/2020, 15:04, modificato 1 volta in totale.
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04/12/2020, 15:00

Daniele_1991 ha scritto:
Blevins ha scritto:
04/12/2020, 12:07
Daniele_1991 ha scritto:
04/12/2020, 0:56
Ripeto, viviamo in un’epoca veramente di merda.
Ridatemi il MedioEvo.
M’hai rovinato la giornata.
Chi cazzo è ‘sto demente? Perché ha i miei stessi diritti?
Ma questo è una persona normale che gioca a fare il cane, ma sa benissimo di essere un essere umano.
Elliot, Ellen, o come si chiama, si è svegliata la mattina decidendo che non è più donna e vuole imporre al resto della società di trattarla nemmeno come un uomo, bensì come un transgender.
Intendiamoci, massimo rispetto per coloro che sul serio si sentono intrappolati in un corpo che non riconoscono e passano anni in terapia psicologica nonché fisica, oltre ad interventi chirurgici enormemente invasivi per tirar fuori esteriormente l'immagine che hanno dentro di loro.

Qui invece stiamo parlando del capriccio di una "bambina".
Daniele_1991
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04/12/2020, 15:15

Infatti Ellen o Elliot è una/un cretina/o.
Prima etero, poi omosessule, ora trans... domani cosa diventa?
Takkar
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04/12/2020, 15:27

blau-weiss ha scritto:
04/12/2020, 14:54
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 14:22


Quindi tu sostieni che ci sia una fronda (non ho capito mossa da chi) che faccia una sorta di lavaggio del cervello per far cambiare sesso a bambini e bambine?
Ho capito bene? A che pro mi chiedo?
Il potere non è imposizione forzata ma la conoscenza e la capacità di crearla, diceva Foucault, che peraltro è uno degli artefici di questa rivoluzione. Tu stesso dal momento in cui scrivi sul forum o ne parli in giro contribuisci a creare in una minimissima parte di questo potere.
Quando dico ogni scelta è dettata da ciò che ci circonda intendo ogni scelta, anche il seguire il calcio e tifare Lazio. Se un bambino si convince di voler cambiare sesso la scelta gli è imposta da questo potere, inteso alla maniera di Foucault. Oppure pensi che una bambina di 10 anni che non ha ancora avuto il ciclo sia già in grado di capire da sola in quale corpo sarebbe dovuta nascere?

Poi se ti interessa saperne di più ci sono varie teorie che mirano al cambiamento del paradigma del genere umano (transumanesimo, teoria cyborg...). Io le conosco solo superficialmente ma è un pensiero che esiste. Poi per carità, si può essere pure d'accordo.
Senza addentrarmi nei meandri di determinate materie, peraltro interessanti ma che non ho mai approfondito, io credo che questa "influenza" diciamo così sia principalmente dettata dai tempi, senza un disegno subdolo, cioè mi spiego: un tempo (recente peraltro) era praticamente impossibile, pena la morte o le conseguenze che sappiamo, anche solo dichiararsi gay (o altra categoria); figurati parlare di cose ad uno stadio superiore, come può essere il cambio del sesso, che comunque covavano sicuramente in determinate persone. Io ai tempi del liceo ebbi un compagno che fece tutte le cure per diventare donna (parlo di più di 20 anni fa); inutile che ti dica come fu vista la cosa. Oggi, per via del, io la chiamo "evoluzione" dandogli dei connotati positivi, cose di questo tipo sono viste diversamente, ma non per dire che sono giuste o sbagliate, ma che secondo me seguono un percorso più "libero" del IO rispetto a prima. La libertà porta a ciò che stiamo vivendo. Prima certe cose non le potevi nemmeno pensare oppure te le dovevi tenere nascoste a vita (con tutte le deviazioni che comporta sta cosa eh! Dico all'interno di una persona che vive repressa.)
Poi come dici tu ognuno la vede a modo suo, per carità.
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04/12/2020, 15:49

Takkar ha scritto:
04/12/2020, 14:20
Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 13:17
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ho difficoltà a comprendere come si possa accollare alla "società" il fatto di possedere il pisello. Mi sembra una circostanza oggettiva, non un'imposizione del civile consesso.
D'altra parte, dell'impostazione soggettivista bisogna anche accettare le conseguenze.
Se quello che ho nelle mutande mi suggerisce di sedurre un bambino, oppure di copulare con un cadavere, cosa facciamo? E in cosa consisterebbe il "rispetto del prossimo" a questo punto?
Io è te Sigaro abbiamo proprio un'idea diametralmente opposta dei massimi sistemi quindi diventa difficile capirsi (non che io pretenda di avere ragione eh...ti dico la mia come tu la tua). Mi sembri sufficientemente intelligente per capire quanto ho riportato: significa che se ho il pisello non sta scritto da nessuna parte che, per farla breve, debbano piacermi per forza le donne perchè altrimenti (m'ha stupito Papa Francesco di recente..) vengo privato di determinati diritti (o ti devo ricordare la storia del recente passato?). La pedofilia e gli istinti più bassi lasciamoli da parte che non aggiungono nulla al discorso dato che non c'entrano nulla,
No, aspetta: non facciamo confusione.
Che una persona possa avere pulsioni omosessuali non è in discussione.
Altra cosa è dire che il fatto di essere uomo o donna sia una questione sociale, perché non lo è.
Un'altra cosa ancora è il tema dei "diritti". Per me è un tema strettamente legato a circostanze oggettive. Se invece lo leghiamo a scelte soggettive, secondo me la deriva diventa inarrestabile e pericolosa. Mi sembra una cosa faclissima da comprendere sotto il profilo razionale.
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04/12/2020, 16:14

Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 15:49
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 14:20
Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 13:17
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 9:08
Sarebbe molto più facile per tutti, come scrisse un tale, accettare che lo spettro delle possibilità umane è molto ampio e che ci sono al suo interno
anche la non binarietà, la bisessualità, la tranasessualità o in genere la possibilità che abbiamo di non sentirci incatenati a quello che abbiamo nelle mutande o a quello che la società ha deciso che siamo, perchè abbiamo il pisello ad esempio. Sempre nel rispetto del prossimo ovviamente.
Ho difficoltà a comprendere come si possa accollare alla "società" il fatto di possedere il pisello. Mi sembra una circostanza oggettiva, non un'imposizione del civile consesso.
D'altra parte, dell'impostazione soggettivista bisogna anche accettare le conseguenze.
Se quello che ho nelle mutande mi suggerisce di sedurre un bambino, oppure di copulare con un cadavere, cosa facciamo? E in cosa consisterebbe il "rispetto del prossimo" a questo punto?
Io è te Sigaro abbiamo proprio un'idea diametralmente opposta dei massimi sistemi quindi diventa difficile capirsi (non che io pretenda di avere ragione eh...ti dico la mia come tu la tua). Mi sembri sufficientemente intelligente per capire quanto ho riportato: significa che se ho il pisello non sta scritto da nessuna parte che, per farla breve, debbano piacermi per forza le donne perchè altrimenti (m'ha stupito Papa Francesco di recente..) vengo privato di determinati diritti (o ti devo ricordare la storia del recente passato?). La pedofilia e gli istinti più bassi lasciamoli da parte che non aggiungono nulla al discorso dato che non c'entrano nulla,
No, aspetta: non facciamo confusione.
Che una persona possa avere pulsioni omosessuali non è in discussione.
Altra cosa è dire che il fatto di essere uomo o donna sia una questione sociale, perché non lo è.
Un'altra cosa ancora è il tema dei "diritti". Per me è un tema strettamente legato a circostanze oggettive. Se invece lo leghiamo a scelte soggettive, secondo me la deriva diventa inarrestabile e pericolosa. Mi sembra una cosa faclissima da comprendere sotto il profilo razionale.
Ma io vado oltre la semplice pulsione, non è un discorso prettamente sessuale ma ti essere liberi di assecondare il proprio essere.
Se io sono nato uomo, esempio, col pisello, ma mi sento donna con tutto ciò che ne consegue, o se sono un uomo ma mi piacciono gli uomini perchè non dovrei avere gli stessi diritti tuoi? Quale sarebbe la deriva? Pure il Papa, viva Dio, dopo 2000 anni è arrivato a dirlo.

Poi come ho detto sopra uno la vede come vuole eh!
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"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT

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04/12/2020, 19:53

takkar mi sono ufficialmente perso. Non ho capito cosa vuoi dire.
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State parlando di due cose diverse.
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04/12/2020, 20:27

Io non ho capito quali diritti vengono negati ai trans, ai gay o alle donne rispetto a quelli che ho io. Non votano? Pagano più tasse? Non possono prende la patente? Siedono in fondo sugli autobus?
Le discriminazioni sono nella testa della gente, e quella non la cambi con le leggi, di sicuro non la cambi con l'imposizione a forza di modelli genderfluid o altro nei media, cosa che anzi mi pare esasperare il problema.
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04/12/2020, 22:13

Anzi, io mi sento discriminato dalla legge sulle unioni civili, applicabile solo alle coppie omosessuali: di fatto quasi tutti i diritti del matrimonio, ma con molte meno rotture di cazzo.
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04/12/2020, 22:37

Gato ha scritto:
04/12/2020, 20:11
State parlando di due cose diverse.
Sì, lo penso anche io.
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Takkar
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05/12/2020, 0:02

Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 19:53
takkar mi sono ufficialmente perso. Non ho capito cosa vuoi dire.
Provo a sintetizzare e ad essere più chiaro: mi sembra di capire che tu reputi, oltre che contro natura (frase che non ho mai compreso cosa significhi praticamente) e fonte di caos sociale perchè legate al soggettivismo più spinto, determinate categorie di persone, dal trans all'omo, etc etc. e alcuni loro atteggiamenti.
Reputi e attribuisci tale soggettivismo a persone che, secondo me, non fanno una scelta, ma semplicemente esprimono, o si battono per farlo, il loro essere, come fai tu, come faccio io. Non ci vedo nulla di studiato a tavolino, di perverso, di marcio, peccaminoso o indotto da qualcuno, o un gesto di ribellione o nulla di sbagliato.

Detto questo, dato che tutto ciò viene da te visto come una deriva sociale, per me la deriva sociale piuttosto è il mancato riconoscimento degli stessi diritti alla persona, non il fatto della bisessualità, della transessualità etc etc, perchè, come ho scritto prima, ognuno deve avere la possibilità di esprimere il proprio essere, indipendentemente da quello che uno ha nelle mutante o perchè la società (per fortuna in questo c'è stata un evoluzione almeno per me) ha deciso che se sei maschio allora ti devi sentire macho e amare le donne piuttosto che avere la possibilità, senza dover essere discriminato o condannato, di essere altro e di poterlo esprimere. Altro non significa pedofilo, stupratore, violento o deviato, o un essere spregevole, peccaminoso stile mostro, significa dare espressione a quello che senti e che desideri per te stesso. Come ho scritto, ho vissuto direttamente un compagno di scuola diventato donna. Desiderava avere un corpo femminile, si sentiva donna, ha fatto una cura e si è trasformato. Come lui altri. Ho amici omo, che devono andare in Canada per poter avere un bambino da crescere dato che qui, come in altri paesi non è possibile, per fare un altro esempio.

Reputo, come scritto, che probabilmente se talune categorie non fossero discriminate, non esisterebbe il gay pride, la comunità LGBT che sono semplicemente la risposta alla discriminazione ricevuta negli anni. Il loro atteggiamento è forzato? Esagerato? Può essere. Se anche io fossi stato discriminato per anni avrei probabilmente fatto lo stesso o pure peggio. Per questo ti dico che la base dei diritti di cui parlo è determinante in un certo senso. Per fortuna, a mio giudizio, si sono fatti enormi passi avanti e tanti se ne faranno. Se pure il Papa, dopo 2000 anni di pistolotti se ne esce come se ne è uscito, direi che è emblematico. Il Papa non tifa mica per il disordine sociale e l'egoismo!

Con questo non per convincerti o dirti che tu sei sbagliato eh! Ma ribadirti come la vedo io. Evidentemente a te, e ne hai tutto il diritto, da fastidio che esistano certi tipi di persone e che si battano per avere i tuoi stessi diritti, non essere oggetto di discriminazione e qualunque loro azione volta a dimostrarlo, di esistere in pratica e di essere come sono. Non trovo nulla di male in questo, ne nel loro approccio ne nel tuo. Io riconosco anche il diritto all'odio, per me tu puoi anche odiare chi è "diverso". E' nell'indole e nella storia dell'uomo, figurati! Deduco quindi che secondo te, queste persone non debbano avere i tuoi stessi diritti, corretto?
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05/12/2020, 1:21

Stock ha scritto:
04/12/2020, 20:27
Io non ho capito quali diritti vengono negati ai trans, ai gay o alle donne rispetto a quelli che ho io. Non votano? Pagano più tasse? Non possono prende la patente? Siedono in fondo sugli autobus?
Le discriminazioni sono nella testa della gente, e quella non la cambi con le leggi, di sicuro non la cambi con l'imposizione a forza di modelli genderfluid o altro nei media, cosa che anzi mi pare esasperare il problema.
Guarda, fino a circa 5 anni fa, se non sbaglio, i trans ad esempio erano considerati alla stregua dei malati mentali.
Penso che non c’è bisogno che vado avanti o che ti dica cosa aspetta in termini di iter, tribunali, o altro chi decide anche semplicemente di cambiare il nome. Senza che arrivo al discorso dei figli o altro. Dalle informazioni che ho io, potrei anche sbagliare, diciamo che hanno una strada un tantinello complicata, senza considerare la discriminazione di tutti i giorni.
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05/12/2020, 5:38

Stock ha scritto:
04/12/2020, 12:34
Takkar ha scritto:
04/12/2020, 12:15
Stock ha scritto:
04/12/2020, 12:06
Però Takkar, se io domani scopro che mi sento donna e pretendo di giocare nel campionato di calcio femminile, a livello etico (ma anche tecnico - sportivo) è corretto mettermi a giocare contro ragazze che pesano la metà di me, che al primo contrasto le mando all'ospedale, che se tiro in porta cionco le mani al portiere? Se in una gara di nuoto concorrono 5 cristoni di due metri e una ragazza di 1,75 come può essere la stessa cosa? Un uomo che vuole giocare a pallavolo in una squadra femminile non è avvantaggiato? E' ovvio che riguardo lo sport non è solo un problema ideologico. Altrimenti possiamo anche arrivare all'assurdo di dire che un atleta portatore di handicap debba gareggiare contro atleti normodotati perché altrimenti è discriminazione.
Ma a quel punto diventa un discorso sportivo, non di diritti, non so se mi spiego...altrimenti non ho proprio capito il discorso.

Il caso di cui parli deve essere gestito dal regolamento sportivo; cosa prevede il regolamento sportivo oggi in questi casi? Io non lo so.
Se sei un trans ma sei alto 1,68 e pesi 60 kg allora puoi giocare? Non ne ho idea di come sia normata la cosa.

Trovo normale, e questo ho capito si contestasse, che un trans che si senta donna, punti a giocare con la squadra femminile. O no?
Embè ma certo che si tratta di regole sportive. E' di quello che parlo, non puoi trascendere certe regole a seconda di come ti senti.
Poi sulla libertà sessuale nessun problema, per carità ognuno fa ciò che preferisce o ciò che si sente di fare. L'unica cosa che mi crea veramente fastidio è il pretendere di ignorare differenze biologiche che esistono e sono assolutamente naturali, come se il fatto di essere nati di un sesso piuttosto che dell'altro fosse uno stigma sociale.
Ve la ricordate Caster Semenya?

Correva con le donne, vinceva sempre.....ad un paio di atlete il dubbio venne e si scoprì che questa non aveva genitali femminili funzionanti ma due testicoli interni....quindi 3 volte il tasso di testosterone permesso nelle gare femminili!
Ad oggi non ha più potuto partecipare ad una gara femminile.... (ha fatto ricorso).

È chiaro che il "problema" esiste...al momento se sei sopra certi parametri ormonali non puoi partecipare e mi pare pure giusto...altrimenti le donne "vere" (è per capirsi eh) non vincerebbero mai?
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05/12/2020, 8:53

Takkar ha scritto:
05/12/2020, 0:02
Il Sigaro ha scritto:
04/12/2020, 19:53
takkar mi sono ufficialmente perso. Non ho capito cosa vuoi dire.
Provo a sintetizzare e ad essere più chiaro: mi sembra di capire che tu reputi, oltre che contro natura (frase che non ho mai compreso cosa significhi praticamente) e fonte di caos sociale perchè legate al soggettivismo più spinto, determinate categorie di persone, dal trans all'omo, etc etc. e alcuni loro atteggiamenti.
Reputi e attribuisci tale soggettivismo a persone che, secondo me, non fanno una scelta, ma semplicemente esprimono, o si battono per farlo, il loro essere, come fai tu, come faccio io. Non ci vedo nulla di studiato a tavolino, di perverso, di marcio, peccaminoso o indotto da qualcuno, o un gesto di ribellione o nulla di sbagliato.

Detto questo, dato che tutto ciò viene da te visto come una deriva sociale, per me la deriva sociale piuttosto è il mancato riconoscimento degli stessi diritti alla persona, non il fatto della bisessualità, della transessualità etc etc, perchè, come ho scritto prima, ognuno deve avere la possibilità di esprimere il proprio essere, indipendentemente da quello che uno ha nelle mutante o perchè la società (per fortuna in questo c'è stata un evoluzione almeno per me) ha deciso che se sei maschio allora ti devi sentire macho e amare le donne piuttosto che avere la possibilità, senza dover essere discriminato o condannato, di essere altro e di poterlo esprimere. Altro non significa pedofilo, stupratore, violento o deviato, o un essere spregevole, peccaminoso stile mostro, significa dare espressione a quello che senti e che desideri per te stesso. Come ho scritto, ho vissuto direttamente un compagno di scuola diventato donna. Desiderava avere un corpo femminile, si sentiva donna, ha fatto una cura e si è trasformato. Come lui altri. Ho amici omo, che devono andare in Canada per poter avere un bambino da crescere dato che qui, come in altri paesi non è possibile, per fare un altro esempio.

Reputo, come scritto, che probabilmente se talune categorie non fossero discriminate, non esisterebbe il gay pride, la comunità LGBT che sono semplicemente la risposta alla discriminazione ricevuta negli anni. Il loro atteggiamento è forzato? Esagerato? Può essere. Se anche io fossi stato discriminato per anni avrei probabilmente fatto lo stesso o pure peggio. Per questo ti dico che la base dei diritti di cui parlo è determinante in un certo senso. Per fortuna, a mio giudizio, si sono fatti enormi passi avanti e tanti se ne faranno. Se pure il Papa, dopo 2000 anni di pistolotti se ne esce come se ne è uscito, direi che è emblematico. Il Papa non tifa mica per il disordine sociale e l'egoismo!

Con questo non per convincerti o dirti che tu sei sbagliato eh! Ma ribadirti come la vedo io. Evidentemente a te, e ne hai tutto il diritto, da fastidio che esistano certi tipi di persone e che si battano per avere i tuoi stessi diritti, non essere oggetto di discriminazione e qualunque loro azione volta a dimostrarlo, di esistere in pratica e di essere come sono. Non trovo nulla di male in questo, ne nel loro approccio ne nel tuo. Io riconosco anche il diritto all'odio, per me tu puoi anche odiare chi è "diverso". E' nell'indole e nella storia dell'uomo, figurati! Deduco quindi che secondo te, queste persone non debbano avere i tuoi stessi diritti, corretto?
Non ho detto e non penso quasi nulla di quello che mi attribuisci. Tra l'altro, non odio proprio nessuno.
Però attento, rischi di fare un minestrone senza logica.
La questione riguarda esclusivamente il concetto di "diritto".
Quali diritti rivendicano le varie categorie che tu citi? E su cosa fondano la loro rivendicazione?
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Takkar
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05/12/2020, 9:00

Prova a spiegarmi quel quasi che non ho capito se ti va e la questione diritto che intendi tu.
Lascia perdere quali (poi se vuoi ne parliamo). Sei d’accordo o no che debbano avere i tuoi stessi diritti?
Io si.
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05/12/2020, 9:16

Ma quali sono i diritti diversi oggi tra etero, omo e trans? L'adozione e basta mi pare. Io sono a favore per esempio (a favore del diritto del bambino di essere adottato in realtà). Ma comunque credo sia legittimo e non discriminatorio essere contrario. E poi? L'utero in affitto, per il quale magari si va in Canada, è vietato sia per le coppie etero che omo, e per fortuna direi! Pratica orrenda sotto diversi punti di vista.

È difficile cambiare nome? È difficile pure per me, se volessi. Stiamo parlando di un cambio di sesso, mica di andare a fare la spesa. E comunque in Italia mi risulta legale cambiare sesso.

Di quali altre discriminazioni LEGALI si parla?
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05/12/2020, 9:30

Ad esempio il farmaco che deve prendere chi fa l’operazione, che è di vitale importanza, non era ritenuto tale fino a qualche mese oltre che a costare un botto, era inserito in fascia C, della serie sti cazzi. Da quando è stato stabilito dall’AIFA che il farmaco deve essere gratuito “magicamente” è diventato introvabile e ci sono più di 400.000 persone in Italia che stanno in merda. Certo che puoi cambiare sesso o il nome, ma lo deve stabilire un tribunale (anche li c’è un bel film dietro), i tempi poi te li raccomando. Sui figli non la vedo come te, ma sono pareri. Ci sta.
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05/12/2020, 22:46

Io non ho alcun problema con i diritti. Per me una coppia omosessuale può sposarsi ed adottare tranquillamente, davvero per me quello è l'ultimo dei problemi. Anzi, problemi non ce ne sono proprio.

La cosa che mi fa incazzare è solo, fondamentalmente, la doppia moralità che si usa per giudicare la stessa cosase questa viene commessa da un gay o da un etero.

Faccio un esempio REALE, per spiegare meglio.

Ho un collega gay con cui vado molto d'accordo, che ha una music band tutta formata da gay, di cui va molto fiero. Un giorno gli chiesi perché fosse formata da tutti gay, e mi disse che nella banda erano ammessi solo membri gay, se eri etero non potevi farne parte.
Ecco, provate a pensare cosa succederebbe se io fossi il leader di una music band tutta formata da etero, di cui andassi molto fiero, e che solo ammettesse membri etero escludendo a priori un possibile membro gay.
Feci presente questa osservazione al mio collega e questo mi rispose che secondo lui sarebbe un atto omofobo, da parte mia, nel caso.

MANNAGGIA LA PUTTANA OH. Mi venne da ridergli in faccia.
Ultima modifica di ecate il 06/12/2020, 0:37, modificato 1 volta in totale.
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05/12/2020, 23:46

ecate ha scritto:
05/12/2020, 22:46
Io non ho alcun problema con i diritti. Per me una coppia omosessuale può sposarsi ed adottare tranquillamente, davvero per me quello è l'ultimo dei problemi. Anzi, problemi non ce ne sono proprio.

La cosa che mi fa incazzare è solo, fondamentalmente, la doppia moralità che si usa per giudicare la stessa se questa viene commessa da un gay o da un etero.

Faccio un esempio REAL, per spiegare meglio.

Ho un collega gay con cui vado molto d'accordo, che ha una music band tutta formata da gay, di cui va molto fiero. Un giorno gli chiesi perché fosse formata da tutti gay, e mi disse che nella banda erano ammessi solo membri gay, se eri etero non potevi farne parte.
Ecco, provate a pensare cosa succederebbe se io fossi il leader di una music band tutta formata da etero, di cui andassi molto fiero, e che solo ammettesse membri etero escludendo a priori un possibile membro gay.
Feci presente questa osservazione al mio collega e questo mi rispose che secondo lui sarebbe un atto omofobo, da parte mia, nel caso.

MANNAGGIA LA PUTTANA OH. Mi venne da ridergli in faccia.
Uhhh non me di niente per carità ,paro paro n'amica mannaggia la ZOZZA,gli ho detto.Dopodiché siamo andati comunque a bere qualcosa insieme e ne abbiamo parlato con più serenità; il contesto-nel bene e nel male-fa la differenza,non sostanziale,però aiuta.

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