Pos ed evasione, opinioni?
- alphonse
- Località: Roma
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Re: Pos ed evasione, opinioni?
Ci sono dei dipendenti che pagano sino all'ultimo centesimo, ma ce ne sono tantissimi altri che o fanno il doppio lavoro, totalmente in nero, o prestano servizi (leggasi ripetizioni ad esempio) anch'essi totalmente in nero a 35 carte l'ora. Per dire.
Io la vedo semplice. Un commerciante il POS lo DEVE avere, ma il consumatore deve essere libero di pagare come vuole e non si dica che chi usa il contante è un cretino perché per fortuna la cultura e l'intelligenza non si misurano da queste cazzate. Va da sé che le commissioni dovrebbero essere non ridotte, ma AZZERATE. Ti sto dando soldi, banca, mica cazzi.
Io la vedo semplice. Un commerciante il POS lo DEVE avere, ma il consumatore deve essere libero di pagare come vuole e non si dica che chi usa il contante è un cretino perché per fortuna la cultura e l'intelligenza non si misurano da queste cazzate. Va da sé che le commissioni dovrebbero essere non ridotte, ma AZZERATE. Ti sto dando soldi, banca, mica cazzi.
Ultima modifica di alphonse il 22/10/2019, 19:37, modificato 1 volta in totale.
- alphonse
- Località: Roma
E tu 'sti dati dove li hai presi? Vuoi vedere che per un fatturato di qualche milione di euro l'anno alla fine l'unico stronzo che paga commissioni pesanti sono io?
- matador0975
- Località: Torino
Cicalo' io so un dipendente come te.Cicalone ha scritto:sisi, sempre ammesso. specie anzi solo se è un amico, per un amico si. che poi nè che evado nulla caso mai contribuisco per terzi, quindi il lavoratore dipendente non evade, aiuta caso mai e per un amico si questo e altro specie se non è rockfeller ma umile lavoratore, che poi capita una volta ogni morto de papa cmq si accade, sbagliato eh ma tantè, anzi sticazzi proprio.matador0975 ha scritto: ↑22/10/2019, 17:21Però regà non fate passare il dipendente per un povero cristo che non puo evadere.Massy73 ha scritto: ↑22/10/2019, 16:55vabbè pure del dudicibile attuale c'è sempre un limite come per le spese veterinarie il cui massimo è 400 euro, poi dici che uno non li paga in nero o per il funerale dove il massimo deducibile è 295 euro tanto per fare due esempi.alphonse ha scritto:Se metti soldi in circolo, abbassando il carico fiscale sui dipendenti o aumentando gli stipendi o come ti pare, anche quelli in nero (pensa che ti dico!) l'economia si muove per forza, più soldi più spese più ricchezza per tutti. Qui non tocca essere Nobel per l'economia per capirlo.
Togli soldi dalla circolazione? L'economia ristagna e non c'è crescita. E' pacifico.
La deducibilità non potrà mai essere totale perché se guadagni 2000 e porti in deduzione 1800 che te tasso?
@Marco lo so che non lo faranno mai ma era per sottolineare che se tu mi tassi una quota che va a sfiorare il 50% poi ovvio che io so più portato a fottere chi mi fotte che tanto manco in servizi mi ritorna.
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Sicuramente non puo evadere dalla busta paga ma se qui chi va sulla graticola sono sempre i dentisti, meccanici, idraulici, elettricisti, avvocati, etc ... ovvero che non fanno le fatture ... dall'altra parte nel 90% dei casi c'è un dipendente che si fa fare lo sconto non pagando le tasse.
A fronte di un evasore artigiano, c'è quasi sempre un evasore dipendente....
a te non è mai capitato?
Però col kaiser che al lavoratore dipendente, che ripeto è l'unica categoria insieme al pensionato che non evade nulla manco 5centesimi, danno lo stipendio lordo, come mai non lo danno?
Su ogni 1000 euro di premio che ogni tanto riesco a spizzicare tra irpef, aliquote comunali e contributi piu della meta spariscono e manco li annuso.
Sono d'accordo che il dipendente non evade alla fonte ma non sono d'accordo che chi lo fa non evade ma partecipa.
Perche si potrebbe dire che l'artigiano ti fa un favore a non prendere parte dei soldi a te che darebbe allo stato.
Detto questo a me é capitato tante volte di pagare in nero (anche se non é un amico), ogni volta che avevo convenienza diretta.
E se succedesse quello che dici tu, ovvero avere tutto il lordo evaderei tutto quello che ragionevolmente potrei evadere.
Per questo non faccio la morale al piccolo che evade.
Quando lo stato me chiede il 70% di quello che ho guadagnato lo trovo un tuo diritto evadere ... pensa che te dico.
Tu fammi pagare le tasse,giuste, mi dai il servizio e siamo rutti felici e contenti ...
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Me ricordo quella trasferta a carpì
Me pare strano Alfo che tu girando tanti soldi del genere in banca non Hai agevolazioni.
Me pare veramente strano anzi nn c’è credo ..
io non fatturo le tue cifre però te do per certo
Che il pos mi costa al mese tra i 12 e i 16 euro
Più assistenza e rotolini
Sotto i 5 euro con il contatles non paghi commissioni
E 10 euro c’è una commissione di 5/7 centesimi
Io con unicredit pago questo
Comunque pe chiude il discorso perché tanto ....
Ognuno sa la sua
Ciao.
Tanto mo le tolgono le commissioni
E il pos diventa gratuito .
Me pare veramente strano anzi nn c’è credo ..
io non fatturo le tue cifre però te do per certo
Che il pos mi costa al mese tra i 12 e i 16 euro
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Sotto i 5 euro con il contatles non paghi commissioni
E 10 euro c’è una commissione di 5/7 centesimi
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- alphonse
- Località: Roma
E se non ce credi lascia sta', che te devo di'.Jimmy ha scritto: ↑22/10/2019, 19:46Me pare strano Alfo che tu girando tanti soldi del genere in banca non Hai agevolazioni.
Me pare veramente strano anzi nn c’è credo ..
io non fatturo le tue cifre però te do per certo
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- Takkar
- Località: Roma
La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
Se a un amico che mi rimette un dente (faccio per dire) non chiedo fattura io non evado proprio nulla, ma è per la stessa ragione che esponi dopo, ovvero che se ti dessero il lordo evaderesti, ma non potendo farlo non me ne frega una mazza se lo fa un amico che tra l’altro mi da un servizio fatto anche bene e mi fa risparmiare.matador0975 ha scritto: ↑22/10/2019, 19:41Cicalo' io so un dipendente come te.Cicalone ha scritto:sisi, sempre ammesso. specie anzi solo se è un amico, per un amico si. che poi nè che evado nulla caso mai contribuisco per terzi, quindi il lavoratore dipendente non evade, aiuta caso mai e per un amico si questo e altro specie se non è rockfeller ma umile lavoratore, che poi capita una volta ogni morto de papa cmq si accade, sbagliato eh ma tantè, anzi sticazzi proprio.matador0975 ha scritto: ↑22/10/2019, 17:21Però regà non fate passare il dipendente per un povero cristo che non puo evadere.Massy73 ha scritto: ↑22/10/2019, 16:55vabbè pure del dudicibile attuale c'è sempre un limite come per le spese veterinarie il cui massimo è 400 euro, poi dici che uno non li paga in nero o per il funerale dove il massimo deducibile è 295 euro tanto per fare due esempi.alphonse ha scritto:Se metti soldi in circolo, abbassando il carico fiscale sui dipendenti o aumentando gli stipendi o come ti pare, anche quelli in nero (pensa che ti dico!) l'economia si muove per forza, più soldi più spese più ricchezza per tutti. Qui non tocca essere Nobel per l'economia per capirlo.
Togli soldi dalla circolazione? L'economia ristagna e non c'è crescita. E' pacifico.
La deducibilità non potrà mai essere totale perché se guadagni 2000 e porti in deduzione 1800 che te tasso?
@Marco lo so che non lo faranno mai ma era per sottolineare che se tu mi tassi una quota che va a sfiorare il 50% poi ovvio che io so più portato a fottere chi mi fotte che tanto manco in servizi mi ritorna.
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Sicuramente non puo evadere dalla busta paga ma se qui chi va sulla graticola sono sempre i dentisti, meccanici, idraulici, elettricisti, avvocati, etc ... ovvero che non fanno le fatture ... dall'altra parte nel 90% dei casi c'è un dipendente che si fa fare lo sconto non pagando le tasse.
A fronte di un evasore artigiano, c'è quasi sempre un evasore dipendente....
a te non è mai capitato?
Però col kaiser che al lavoratore dipendente, che ripeto è l'unica categoria insieme al pensionato che non evade nulla manco 5centesimi, danno lo stipendio lordo, come mai non lo danno?
Su ogni 1000 euro di premio che ogni tanto riesco a spizzicare tra irpef, aliquote comunali e contributi piu della meta spariscono e manco li annuso.
Sono d'accordo che il dipendente non evade alla fonte ma non sono d'accordo che chi lo fa non evade ma partecipa.
Perche si potrebbe dire che l'artigiano ti fa un favore a non prendere parte dei soldi a te che darebbe allo stato.
Detto questo a me é capitato tante volte di pagare in nero (anche se non é un amico), ogni volta che avevo convenienza diretta.
E se succedesse quello che dici tu, ovvero avere tutto il lordo evaderei tutto quello che ragionevolmente potrei evadere.
Per questo non faccio la morale al piccolo che evade.
Quando lo stato me chiede il 70% di quello che ho guadagnato lo trovo un tuo diritto evadere ... pensa che te dico.
Tu fammi pagare le tasse,giuste, mi dai il servizio e siamo rutti felici e contenti ...
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Non faccio morali ma pretendo di pagare come mi pare, è su questo che metto il punto e non voglio vedere facce strane (non tutti) ogni volta che mi appresto a pagare elettronicamente.
Non posso evadere nulla, se avessi il lordo probabile evaderei ma la realtà è che non ho il lordo e non posso riparare botta in altro modo, e se permetti in attesa che abbassano le tasse (seeee) non faccio morali ma mi rode un tantinello er culo perché sono quello che paga tutto e non ho servizi o pochi.
FORZA LAZIO per sempre e 1 giorno ancora
Anche io ho sentito gli stessi prezzi per il POS al bar/ristorante dove vado a fare colazione, davvero non sto a di così, ed è un locale ampio in pieno centro zona Termini che lavora tantissimo, tra l’altro di un gran LAZIALE. Almeno il lunedì mattina so con chi gioire o incazzammealphonse ha scritto: ↑22/10/2019, 20:10E se non ce credi lascia sta', che te devo di'.Jimmy ha scritto: ↑22/10/2019, 19:46Me pare strano Alfo che tu girando tanti soldi del genere in banca non Hai agevolazioni.
Me pare veramente strano anzi nn c’è credo ..
io non fatturo le tue cifre però te do per certo
Che il pos mi costa al mese tra i 12 e i 16 euro
Più assistenza e rotolini
Sotto i 5 euro con il contatles non paghi commissioni
E 10 euro c’è una commissione di 5/7 centesimi
Io con unicredit pago questo
Comunque pe chiude il discorso perché tanto ....
Ognuno sa la sua
Ciao.
Tanto mo le tolgono le commissioni
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FORZA LAZIO per sempre e 1 giorno ancora
- alphonse
- Località: Roma
Domani, Marco, ti mando la foto col riepilogo delle commissioni che mi vengono applicate da Setefi, considera che il contratto è stato fatto da Pam Panorama, peraltro di proprietà di ebrei veneziani, figurati se quelli non si fanno praticare le condizioni migliori.
Poi che autonomamente Jimmy, vai a sapere perché, magari a trattare è più bravo della famiglia Bastianello che poi ha pure Coin, così, per dire, e abbia delle condizioni migliori tutto può essere, ma le mie non sono, purtroppo, quelle.
Detto ciò io già prendo tutto e non mi lamento di nessuna forma di pagamento perché il servizio e la cortesia è il nostro must -poi qualcuno che non lo soddisfi, ma non per il pos, alla fine lo trovi sempre, per carità, tu il commercio sai com'è e c'è quello che pure se gli porti l'acqua con le orecchie non è mai contento- però ritengo pure che lo Stato può pretendere l'obbligatorietà del pos solo a commissioni zero. Anche perché, e qui faccio appello alle tue origini ... commerciali, tu mi insegni che un conto è un saggio di un punto e mezzo su un volantino (a me che cazzo me restra) un conto è un due per cento sul conto di un ristorante o su un maglione di cachemire da tre piotte dove vigono ricarichi stratosferici.
Ognuno ha diritto di pagare come vuole, pure cash però, ma il commerciante se incassa 50 euro ha diritto di vedersi sul conto 50 euro e non 48,5 o 48 perché alla fine dell'anno sono soldi, mica chiacchiere.
Poi che autonomamente Jimmy, vai a sapere perché, magari a trattare è più bravo della famiglia Bastianello che poi ha pure Coin, così, per dire, e abbia delle condizioni migliori tutto può essere, ma le mie non sono, purtroppo, quelle.
Detto ciò io già prendo tutto e non mi lamento di nessuna forma di pagamento perché il servizio e la cortesia è il nostro must -poi qualcuno che non lo soddisfi, ma non per il pos, alla fine lo trovi sempre, per carità, tu il commercio sai com'è e c'è quello che pure se gli porti l'acqua con le orecchie non è mai contento- però ritengo pure che lo Stato può pretendere l'obbligatorietà del pos solo a commissioni zero. Anche perché, e qui faccio appello alle tue origini ... commerciali, tu mi insegni che un conto è un saggio di un punto e mezzo su un volantino (a me che cazzo me restra) un conto è un due per cento sul conto di un ristorante o su un maglione di cachemire da tre piotte dove vigono ricarichi stratosferici.
Ognuno ha diritto di pagare come vuole, pure cash però, ma il commerciante se incassa 50 euro ha diritto di vedersi sul conto 50 euro e non 48,5 o 48 perché alla fine dell'anno sono soldi, mica chiacchiere.
- foketto
- Località: xxx
e tu nun legge così me risparmi sta rottura de cojoni de legge sempre la stessa cosa,mamma mia aoh che cojoni
Questa Maglia quando ti entra nel cuore lo avvolge e ne assume le sembianze. Ma che ne sanno gli altri... (Fefè).
- Il Sigaro
- Località: Roma
Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
UNDICI VAVRO
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
Alfo credo a ciò che dici non devi mandarmi nulla, dicevo che i prezzi elencati da jimmy sono veri.alphonse ha scritto: ↑22/10/2019, 23:03Domani, Marco, ti mando la foto col riepilogo delle commissioni che mi vengono applicate da Setefi, considera che il contratto è stato fatto da Pam Panorama, peraltro di proprietà di ebrei veneziani, figurati se quelli non si fanno praticare le condizioni migliori.
Poi che autonomamente Jimmy, vai a sapere perché, magari a trattare è più bravo della famiglia Bastianello che poi ha pure Coin, così, per dire, e abbia delle condizioni migliori tutto può essere, ma le mie non sono, purtroppo, quelle.
Detto ciò io già prendo tutto e non mi lamento di nessuna forma di pagamento perché il servizio e la cortesia è il nostro must -poi qualcuno che non lo soddisfi, ma non per il pos, alla fine lo trovi sempre, per carità, tu il commercio sai com'è e c'è quello che pure se gli porti l'acqua con le orecchie non è mai contento- però ritengo pure che lo Stato può pretendere l'obbligatorietà del pos solo a commissioni zero. Anche perché, e qui faccio appello alle tue origini ... commerciali, tu mi insegni che un conto è un saggio di un punto e mezzo su un volantino (a me che cazzo me restra) un conto è un due per cento sul conto di un ristorante o su un maglione di cachemire da tre piotte dove vigono ricarichi stratosferici.
Ognuno ha diritto di pagare come vuole, pure cash però, ma il commerciante se incassa 50 euro ha diritto di vedersi sul conto 50 euro e non 48,5 o 48 perché alla fine dell'anno sono soldi, mica chiacchiere.
Non ho detto che non si può pagare in cash, ho detto che io voglio pagare elettronicamente e non voglio vedere facce strane o scuse che non c’è la linea. E ho anche detto che spero tolgano le commissioni.
FORZA LAZIO per sempre e 1 giorno ancora
Alfo lascio sta la storia del pos
Perché me so stancato perché buttarla sul personalismo
Poi diventa un po’ mitomane da una parte e dall’altra come cosa.
uno dice A e l altro se sente colpito come quello che dice A ..dice na Cazzata. Ma poi perché ?e non va bene
Ma come tu Hai un impero economico ?e io sono più bravo a trattare per il pos famme capi ?tu muovi tanti e tanti soldi quindi ripeto mi pare strano che la banca ti faccia commissioni alte .
Il pos e’ un servizio e oggi purtroppo lo devi paga’
Per soddisfare il cliente se no lo perdi.
Se un negoziante incassa 50 con il pos e gli entrano 48.50 deve ringrazia dio di avere il pos se no manco quelli incassava” perché chi paga con la carta gira con poco contante e andava via perdeva la vendita”
Spero lo portino “costo zero” questo servizio
Il discorso mio su come deve paga uno
Neanche L’ho fatto.
Se usa il contante / carta /assegno eccccc
Perché me so stancato perché buttarla sul personalismo
Poi diventa un po’ mitomane da una parte e dall’altra come cosa.
uno dice A e l altro se sente colpito come quello che dice A ..dice na Cazzata. Ma poi perché ?e non va bene
Ma come tu Hai un impero economico ?e io sono più bravo a trattare per il pos famme capi ?tu muovi tanti e tanti soldi quindi ripeto mi pare strano che la banca ti faccia commissioni alte .
Il pos e’ un servizio e oggi purtroppo lo devi paga’
Per soddisfare il cliente se no lo perdi.
Se un negoziante incassa 50 con il pos e gli entrano 48.50 deve ringrazia dio di avere il pos se no manco quelli incassava” perché chi paga con la carta gira con poco contante e andava via perdeva la vendita”
Spero lo portino “costo zero” questo servizio
Il discorso mio su come deve paga uno
Neanche L’ho fatto.
Se usa il contante / carta /assegno eccccc
Ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha
Così quando inizi un poema me pensi
- Massimo G
- Località: Roma
Jimmy io ti confermo che quelle che paga mia moglie per il pos al negozio sono quelle che ho riportato sopra, un pochino più care di quelle che paghi tu. Ma la cosa non mi stupisce perchè ogni banca applica le proprie e a parità di banca uno può spuntare o meno condizioni migliori. Ma poco sposta, il succo del discorso non cambia perchè anche se invece di cubare 9.000 euro l'anno (facendo 800 euro di strisciate al giorno) dovessero cubare 7.000 euro l'anno so sempre soldi buttati al cesso per un servizio senza valore aggiunto.Jimmy ha scritto: ↑23/10/2019, 7:11Alfo lascio sta la storia del pos
Perché me so stancato perché buttarla sul personalismo
Poi diventa un po’ mitomane da una parte e dall’altra come cosa.
uno dice A e l altro se sente colpito come quello che dice A ..dice na Cazzata. Ma poi perché ?e non va bene
Ma come tu Hai un impero economico ?e io sono più bravo a trattare per il pos famme capi ?tu muovi tanti e tanti soldi quindi ripeto mi pare strano che la banca ti faccia commissioni alte .
Il pos e’ un servizio e oggi purtroppo lo devi paga’
Per soddisfare il cliente se no lo perdi.
Se un negoziante incassa 50 con il pos e gli entrano 48.50 deve ringrazia dio di avere il pos se no manco quelli incassava” perché chi paga con la carta gira con poco contante e andava via perdeva la vendita”
Spero lo portino “costo zero” questo servizio
Il discorso mio su come deve paga uno
Neanche L’ho fatto.
Se usa il contante / carta /assegno eccccc
I pos in Italia sono, come tanti altri strumenti tecnologici/finanziari (piattaforme trading, fondi d'investimento, assicurazioni, ecc.), solo un favore fatto dalla politica alle lobby bancarie.
Tojessero sta marchetta de merda come dice l'M5S
Boia chi molla!
- Massimo G
- Località: Roma
...e aggiungo che sti soldi che rapinano ai negozianti (parlo da lavoratore dipendente) so quei soldi con cui poi ce pagano i ricchi stipendi di quei bravi dirigenti che mannano de chiatto le banche e contestualmente se lamentano che pagano troppe tasse o gli tagliano la pensione da 5.000 euro al mese netti. Gente infornata dalla politica che non serve ad un cazzo pagata co ste marchette imposte a chi se fa il culo dalla mattina alla sera in trincea. Un dirigente da 120.000 euro l'anno di RAL che non serve ad un cazzo è un'altra forma indiretta di evasione , uno stipendio inutile in parte a carico della collettività. Fate il calcolo de quante ce ne stanno de ste merde ed esce fuori la dimensione economica della tematica
Boia chi molla!
Comunque massimo io sono d’accordo per togliere
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
- Massimo G
- Località: Roma
concordo in pieno sul fatto che oggi è impensabile non averlo e non accettarlo (...ma in ogni caso potresti avere realmente il pos che non funziona, non è un reato) ma tocca dire che se sei un'azienda "aggrappata al cornicione", come tante oggi, anche quei pochi soldi (diciamo 1000, 2000, 3000, ... l'anno) che butti al cesso regalandoli a ste merde di banche te servono. A regà qui è un continuo flagello de serrande che chiudono ma nun le vedete? Intere vie desertificate.Jimmy ha scritto: ↑23/10/2019, 8:48Comunque massimo io sono d’accordo per togliere
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
Qui se parla del cuneo fiscale del lavoratore dipendente ma non se scordamo che quello delle imprese oscilla mediamente tra il 70% ed il 75% (posto una delle infinite fonti http://www.unindustria.bo.it/flex/cm/pa ... DPagina/27) e fuori rimane INAIL, Medicina del Lavoro, Antincendio, HCCP, controllo acque, ecc. che sono un'altra forma indiretta di tassazione
e non dimentichiamo che un lavoratore dipendente esiste perchè c'è un imprenditore mentre un imprenditore può esistere anche senza un lavoratore dipendente
Boia chi molla!
- alphonse
- Località: Roma
Me sa de no.Il Sigaro ha scritto: ↑22/10/2019, 23:31Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
“Assistenza pos in meno DICO IN MENO DI 24 oreMassimo G ha scritto: ↑23/10/2019, 9:29concordo in pieno sul fatto che oggi è impensabile non averlo e non accettarlo (...ma in ogni caso potresti avere realmente il pos che non funziona, non è un reato) ma tocca dire che se sei un'azienda "aggrappata al cornicione", come tante oggi, anche quei pochi soldi (diciamo 1000, 2000, 3000, ... l'anno) che butti al cesso regalandoli a ste merde di banche te servono. A regà qui è un continuo flagello de serrande che chiudono ma nun le vedete? Intere vie desertificate.Jimmy ha scritto: ↑23/10/2019, 8:48Comunque massimo io sono d’accordo per togliere
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
Qui se parla del cuneo fiscale del lavoratore dipendente ma non se scordamo che quello delle imprese oscilla mediamente tra il 70% ed il 75% (posto una delle infinite fonti http://www.unindustria.bo.it/flex/cm/pa ... DPagina/27) e fuori rimane INAIL, Medicina del Lavoro, Antincendio, HCCP, controllo acque, ecc. che sono un'altra forma indiretta di tassazione
e non dimentichiamo che un lavoratore dipendente esiste perchè c'è un imprenditore mentre un imprenditore può esistere anche senza un lavoratore dipendente
Risolvi il mancato funzionamento”
- Curiosity
- Località: Roma
Riporto da Twitter di 3 giorni fà:
"Mezzanotte, appena atterrati a Malpensa, 8 taxi hanno rifiutato la corsa perché avremmo pagato con carta di credito. Possibile che ancora si verifichino queste cose?"
Ecco qui magari si esagera.
"Mezzanotte, appena atterrati a Malpensa, 8 taxi hanno rifiutato la corsa perché avremmo pagato con carta di credito. Possibile che ancora si verifichino queste cose?"
Ecco qui magari si esagera.
Daje a cazzone su, te vengo a prende nel senso che ti rispondo, tanto sta cosa l'hai messa pe rompercazzo a me, che non so tassinaro ma dai vecchi discorsi sai che ho un fratello tassinaro.
Tu fai sempre domande butti li ma non dici mai come la pensi, ma chi sei Marzullo?
sti tassinari come chi rifiuta il pagamento elettronico sbaglia, il cliente giustamente l'ha mandati affanculo, semplice, alla fine si adegueranno anche quei pochi che ancora non si sono predisposti al pagamento elettronico.
FORZA LAZIO per sempre e 1 giorno ancora
E quindi Ma? non sposta il fatto che il lavoratore dipendente paga tutto, dalla A alla Z. e se al lavoratore dipendente non rimettono in tasca dei soldi va male per tutti. semplice.Massimo G ha scritto: ↑23/10/2019, 9:29e non dimentichiamo che un lavoratore dipendente esiste perchè c'è un imprenditore mentre un imprenditore può esistere anche senza un lavoratore dipendenteJimmy ha scritto: ↑23/10/2019, 8:48Comunque massimo io sono d’accordo per togliere
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
Poi una cosa, io nè che scendo dalla montagna del sapone, sono figlio e nipote di antichi fruttaroli Romani degli anni 50-60-70-80 per dire che insomma a me le favolette non le può raccontare nessuno, che quando smucinavo soldi nel commercio essendo cresciuto dentro una frutteria dietro il banco di un mercato mia madre me dava da magnà seduto sulla bilancia a mo di seggiolone (ed erano anni d'oro veri) qualcuno se cacava ancora sotto nei pannoloni o era nel mondo dei sogni.
Starò sempre dalla parte dei commercianti piccoli artigiano perchè so quello che vuol dire. ma ripeto le cazzate a me non le può raccontare nessuno, parlo in generale.
Ultima modifica di Cicalone il 23/10/2019, 10:26, modificato 6 volte in totale.
FORZA LAZIO per sempre e 1 giorno ancora
- alphonse
- Località: Roma
PS A me comunque il Pos salta spesso e volentieri. Per dire. Poi siccome non voglio far passare il messaggio che lo faccia per non far pagare con carta, gli do comunque la spesa e gli dico di ripassare quando riparte. Ma la linea salta, altro che se salta. Sai quante volte non riesco a mandare gli ordini in piattaforma perché salta la linea?
- alphonse
- Località: Roma
A Miami non vollero la carta manco pagati il doppio. Pare che i tassinari siano furbi solo in Italia. A 'na certa, pur non avendo un cazzo da spartire coi tassinari (ho avuto un cugino morto in servizio, ma è roba di 15 anni fa, forse di più) , me sarei anche rotto il cazzo di sentire sempre le stesse cose.
Quando parliamo dei Prof che danno ripetizioni a 35 euro l'ora?
- Massimo G
- Località: Roma
ho solo descritto il quadro attuale che vede:Cicalone ha scritto: ↑23/10/2019, 10:14E quindi Ma? non sposta il fatto che il lavoratore dipendente paga tutto, dalla A alla Z. e se al lavoratore dipendente non rimettono in tasca dei soldi va male per tutti. semplice.Massimo G ha scritto: ↑23/10/2019, 9:29e non dimentichiamo che un lavoratore dipendente esiste perchè c'è un imprenditore mentre un imprenditore può esistere anche senza un lavoratore dipendenteJimmy ha scritto: ↑23/10/2019, 8:48Comunque massimo io sono d’accordo per togliere
La spesa.
Però il discorso è sfuggito sul personale
Se oggi entro dentro un bar e compro le paste
E quando mi fa il conto pago con carta bancomat
E mi dice “e’ rotto “ “GUARDI LI CE UNA BANCA PUÒ PRELEVARE”
Siamo 2019 e’
Io oltre che pensare male vado via e non ci torno più
Le commissioni di oggi non sono così gravose da trovare ad oggi negozi senza bancomat ce movi marcia’.
E’ impensabile che dicono “ no non c’è il bancomat”
Dai su.
Non giochiamo
Poi una cosa, io nè che scendo dalla montagna del sapone, sono figlio e nipote di antichi fruttaroli Romani degli anni 50-60-70-80 per dire che insomma a me le favolette non le può raccontare nessuno, che quando smucinavo soldi nel commercio essendo cresciuto dentro una frutteria dietro il banco di un mercato mia madre me dava da magnà seduto sulla bilancia a mo di seggiolone (ed erano anni d'oro veri) qualcuno se cacava ancora sotto nei pannoloni o era nel mondo dei sogni.
Starò sempre dalla parte dei commercianti piccoli artigiano perchè so quello che vuol dire. ma ripeto le cazzate a me non le può raccontare nessuno, parlo in generale.
- da una parte i lavoratori dipendenti che sono costretti a pagare tutto ma di cui una parte (..decine e decine di migliaia di infornate politiche in banche, Enti, Ministeri, utilities, municipalizzate, ecc.) paga tutto su uno stipendio che a monte non avrebbe proprio dovuto percepire;
- dall'altra imprenditori che stanno al quel livello di cuneo fiscale di cui una parte evade ma che nella catena economica sono quelli che pagano gli stipendi ai lavoratori dipendenti
non c'ho voluto mette niente di mio
Boia chi molla!
Le commissioni sui pagamenti elettronici potevano avere un senso 20 anni fa quando c'era da mettere ancora su tutta l'infrastruttura tecnologica dietro la gestione di tali pagamenti (un po' quando un SMS ti costava 10 centesimi mentre ora te li danno illimitati perché ormai l'infrastruttura è bella che pagata).
La banca il pos te lo dovrebbe fare gratis, altroché! Visto che più fai strisciare e più soldi entrano in banca che poi reinveste ecc ecc...
Come dice Alf, anche 24 ore con una giacenza di qualche mln di euro spostano per una banca.
Allo stesso tempo, per legge, chi non accetta le carte non può rifiutare compravendita, per il sempre fatto che io mio bancomat ha lo stesso corso legale di una banconota.
Le volte che mi viene detto che il pos non funziona, o fanno come Alfonso che GIUSTAMENTE ti chiede la cortesia di riprovare più tardi (ma non è che non ti fa uscire con la spesa), ma se mi invitano a prelevare nel bancomat più vicino, vado in puzza, mollo la merce, saluto e compro altrove.
Però è sacrosanto che se pago 10 con carta, all'esercente debbano entrare 10.
10 euro cartacei non possono valere di più di 10 euro elettronici.
La banca il pos te lo dovrebbe fare gratis, altroché! Visto che più fai strisciare e più soldi entrano in banca che poi reinveste ecc ecc...
Come dice Alf, anche 24 ore con una giacenza di qualche mln di euro spostano per una banca.
Allo stesso tempo, per legge, chi non accetta le carte non può rifiutare compravendita, per il sempre fatto che io mio bancomat ha lo stesso corso legale di una banconota.
Le volte che mi viene detto che il pos non funziona, o fanno come Alfonso che GIUSTAMENTE ti chiede la cortesia di riprovare più tardi (ma non è che non ti fa uscire con la spesa), ma se mi invitano a prelevare nel bancomat più vicino, vado in puzza, mollo la merce, saluto e compro altrove.
Però è sacrosanto che se pago 10 con carta, all'esercente debbano entrare 10.
10 euro cartacei non possono valere di più di 10 euro elettronici.
- Takkar
- Località: Roma
Sicuramente non lo so, faccio un altro mestiere, scrivo quello che vedo/sento in giro (ci saranno sicuramente le eccezioni); lo hai scritto anche tu che se non raggiungi i profitti attesi licenzi. Lo hai scritto tu eh.Il Sigaro ha scritto: ↑22/10/2019, 23:31Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
A casa mia quella dovrebbe essere l'ultima ratio, almeno quello che insegnavano a scuola quando evidentemente le cose erano strutturate diversamente. Oggi con i contratti capestro è la via più facile. Anche da me funziona così.
Se mi spieghi cos'è il rischio d'impresa oggi secondo te leggo volentieri.
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
- Curiosity
- Località: Roma
Il tweet l'ho riportato perchè cadeva a fagiolo, e l'ho letto stamattina retweetato.
A me piace aprire la discussione ed ascoltare i vari pareri, e di alcuni dei quali faccio anche tesoro. In un mondo in cui tutti dicono la loro a me piace molto stare in silenzio ad ascoltare, piuttosto che discutere.
La storia del Marzullo me lo hanno detto la prima volta credo nel 1995 , in tutti i forum era quello che faceva domande, mi avevano pure appioppato un topic interviste agli utenti
Ma, entrando nello specifico. Io a differenza di alcuni di voi, pur essendo più giovane, amo avere i contanti in tasca, quando vedo meno di 30euro nel portafoglio entro in sbattella. E' cosi comodo e veloce il contante.
Il discorso se non c'hai il POS vado altrove proprio non mi passa per l'anticamera del cervello. Io nell'acquistare valuto 3 cose, QUALITA', DISTANZA, PREZZO.
Se uno c'ha il POS ma ha lo stesso prodotto al 20% in più de quello che non je funziona frega cazzi. Se uno c'ha le paste bone senza POS, ed uno medie ma col POS, vado da quelle che ce l'ha bone. Se c'ho na cartoleria a 50 metri da casa senza POS, ed un altra a 400 metri col POS, frega niente vado da quella sotto casa.
Ritengo infine impensabile non avere POS o non accettare POS, in una qualsiasi attività rivolta al pubblico. In specialmodo quelle dove si ha una battuta entry level da doppia cifra. Tipo ad esempio il taxi, che appena te siedi so già 10 euro.
A me piace aprire la discussione ed ascoltare i vari pareri, e di alcuni dei quali faccio anche tesoro. In un mondo in cui tutti dicono la loro a me piace molto stare in silenzio ad ascoltare, piuttosto che discutere.
La storia del Marzullo me lo hanno detto la prima volta credo nel 1995 , in tutti i forum era quello che faceva domande, mi avevano pure appioppato un topic interviste agli utenti
Ma, entrando nello specifico. Io a differenza di alcuni di voi, pur essendo più giovane, amo avere i contanti in tasca, quando vedo meno di 30euro nel portafoglio entro in sbattella. E' cosi comodo e veloce il contante.
Il discorso se non c'hai il POS vado altrove proprio non mi passa per l'anticamera del cervello. Io nell'acquistare valuto 3 cose, QUALITA', DISTANZA, PREZZO.
Se uno c'ha il POS ma ha lo stesso prodotto al 20% in più de quello che non je funziona frega cazzi. Se uno c'ha le paste bone senza POS, ed uno medie ma col POS, vado da quelle che ce l'ha bone. Se c'ho na cartoleria a 50 metri da casa senza POS, ed un altra a 400 metri col POS, frega niente vado da quella sotto casa.
Ritengo infine impensabile non avere POS o non accettare POS, in una qualsiasi attività rivolta al pubblico. In specialmodo quelle dove si ha una battuta entry level da doppia cifra. Tipo ad esempio il taxi, che appena te siedi so già 10 euro.
- alphonse
- Località: Roma
Pa', questo ormai lo abbiamo stabilito. Il commerciante, il professionista. l'artigiano, quello che è DEVE accettare il pagamento in TUTTE le forme riconosciute. Ma a patto che 50 euro siano 50 euro.Gato ha scritto: ↑23/10/2019, 11:09Le commissioni sui pagamenti elettronici potevano avere un senso 20 anni fa quando c'era da mettere ancora su tutta l'infrastruttura tecnologica dietro la gestione di tali pagamenti (un po' quando un SMS ti costava 10 centesimi mentre ora te li danno illimitati perché ormai l'infrastruttura è bella che pagata).
La banca il pos te lo dovrebbe fare gratis, altroché! Visto che più fai strisciare e più soldi entrano in banca che poi reinveste ecc ecc...
Come dice Alf, anche 24 ore con una giacenza di qualche mln di euro spostano per una banca.
Allo stesso tempo, per legge, chi non accetta le carte non può rifiutare compravendita, per il sempre fatto che io mio bancomat ha lo stesso corso legale di una banconota.
Le volte che mi viene detto che il pos non funziona, o fanno come Alfonso che GIUSTAMENTE ti chiede la cortesia di riprovare più tardi (ma non è che non ti fa uscire con la spesa), ma se mi invitano a prelevare nel bancomat più vicino, vado in puzza, mollo la merce, saluto e compro altrove.
Però è sacrosanto che se pago 10 con carta, all'esercente debbano entrare 10.
10 euro cartacei non possono valere di più di 10 euro elettronici.
Però ci sono anche i costi di gestione del contante: errori di resto, rapine, costi del trasporto valori etc. Diciamo che 10 in contanti non vale mica 10 sempre...
- Curiosity
- Località: Roma
Coccordo.
Ammanchi di cassa, quando lavoravo per i negozi a fine serata de riffa o de raffa mancava sempre qualcosa. Rapine, che per farmacie o tabaccai non so mica cosi estemporanee come per un barbiere. Il problema delle banconote false.
Una certa commissione andrà cmq sempre pagata.
- Il Sigaro
- Località: Roma
Sto dicendo che i soldi nell'impresa ce li mette l'imprenditore. In una situazione ordinaria, il profitto dell'imprenditore è essenziale per la sopravvivenza dell'impresa, e deve essere tale da garantire l'equilibrio in presenza di picchi e crolli del mercato, che - anche se in misura diversa a seconda delle attività - sono una caratteristica di tutte le attività di impresa. Dopo di che, se nell'impresa calano i profitti calano innanzitutto le entrate dell'imprenditore.Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 11:46Sicuramente non lo so, faccio un altro mestiere, scrivo quello che vedo/sento in giro (ci saranno sicuramente le eccezioni); lo hai scritto anche tu che se non raggiungi i profitti attesi licenzi. Lo hai scritto tu eh.Il Sigaro ha scritto: ↑22/10/2019, 23:31Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
A casa mia quella dovrebbe essere l'ultima ratio, almeno quello che insegnavano a scuola quando evidentemente le cose erano strutturate diversamente. Oggi con i contratti capestro è la via più facile. Anche da me funziona così.
Se mi spieghi cos'è il rischio d'impresa oggi secondo te leggo volentieri.
Il licenziamento da crisi del fatturato non è lo strumento con il quale l'imprenditore fotte il dipendente per trattenersi lo stipendio di quest'ultimo, è la conseguenza di una situazione in cui l'impresa non regge più economicamente e deve contrarre la produzione per risparmiare. E il primo che ci rimette è sempre l'imprenditore.
Quando io dico che se mi aumentano i costi sono costretto a rinunciare a un collaboratore, non significa che lo mando via per tenermi i suoi soldi. Significa che rinuncerò ad assumere alcuni incarichi che svolgevo grazie a lui (contrazione del fatturato) oppure che dovrò lavorare di sabato e di domenica (ammesso che ce la faccia fisicamente).
Chiaramente questo avviene in un meccanismo "normale". Poi ci sono le patologie, ma possono riguardare l'imprenditore (conti truccati, bancarotta fraudolenta, contratti capestro come li chiami tu, ecc. ecc.) come pure il dipendente (assenze dal lavoro, malattie certificate da medici compiacenti, false attestazioni di presenza, fancazzismo generico, ecc.). Trovare un ragazzo che lavora seriamente non è affatto facile, e i collaboratori realmente bravi e affidabili sono sempre richiestissimi.
UNDICI VAVRO
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
- Massimo G
- Località: Roma
Bravo Sigaro, breve e "circonciso". Analisi più che giustaIl Sigaro ha scritto: ↑23/10/2019, 13:32Sto dicendo che i soldi nell'impresa ce li mette l'imprenditore. In una situazione ordinaria, il profitto dell'imprenditore è essenziale per la sopravvivenza dell'impresa, e deve essere tale da garantire l'equilibrio in presenza di picchi e crolli del mercato, che - anche se in misura diversa a seconda delle attività - sono una caratteristica di tutte le attività di impresa. Dopo di che, se nell'impresa calano i profitti calano innanzitutto le entrate dell'imprenditore.Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 11:46Sicuramente non lo so, faccio un altro mestiere, scrivo quello che vedo/sento in giro (ci saranno sicuramente le eccezioni); lo hai scritto anche tu che se non raggiungi i profitti attesi licenzi. Lo hai scritto tu eh.Il Sigaro ha scritto: ↑22/10/2019, 23:31Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
A casa mia quella dovrebbe essere l'ultima ratio, almeno quello che insegnavano a scuola quando evidentemente le cose erano strutturate diversamente. Oggi con i contratti capestro è la via più facile. Anche da me funziona così.
Se mi spieghi cos'è il rischio d'impresa oggi secondo te leggo volentieri.
Il licenziamento da crisi del fatturato non è lo strumento con il quale l'imprenditore fotte il dipendente per trattenersi lo stipendio di quest'ultimo, è la conseguenza di una situazione in cui l'impresa non regge più economicamente e deve contrarre la produzione per risparmiare. E il primo che ci rimette è sempre l'imprenditore.
Quando io dico che se mi aumentano i costi sono costretto a rinunciare a un collaboratore, non significa che lo mando via per tenermi i suoi soldi. Significa che rinuncerò ad assumere alcuni incarichi che svolgevo grazie a lui (contrazione del fatturato) oppure che dovrò lavorare di sabato e di domenica (ammesso che ce la faccia fisicamente).
Chiaramente questo avviene in un meccanismo "normale". Poi ci sono le patologie, ma possono riguardare l'imprenditore (conti truccati, bancarotta fraudolenta, contratti capestro come li chiami tu, ecc. ecc.) come pure il dipendente (assenze dal lavoro, malattie certificate da medici compiacenti, false attestazioni di presenza, fancazzismo generico, ecc.). Trovare un ragazzo che lavora seriamente non è affatto facile, e i collaboratori realmente bravi e affidabili sono sempre richiestissimi.
Boia chi molla!
- alphonse
- Località: Roma
Se commetti errori sul cash pari a quelli delle commissioni del bancomat è meglio se pensi a cambia' lavoro.
- Takkar
- Località: Roma
Avevo capito che avresti licenziato i collaboratori, non ciò che hai spiegato ora ( cosa che avresti avuto facoltà di fare in caso di impresa inferiore ai 15 dipendenti).Il Sigaro ha scritto: ↑23/10/2019, 13:32Sto dicendo che i soldi nell'impresa ce li mette l'imprenditore. In una situazione ordinaria, il profitto dell'imprenditore è essenziale per la sopravvivenza dell'impresa, e deve essere tale da garantire l'equilibrio in presenza di picchi e crolli del mercato, che - anche se in misura diversa a seconda delle attività - sono una caratteristica di tutte le attività di impresa. Dopo di che, se nell'impresa calano i profitti calano innanzitutto le entrate dell'imprenditore.Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 11:46Sicuramente non lo so, faccio un altro mestiere, scrivo quello che vedo/sento in giro (ci saranno sicuramente le eccezioni); lo hai scritto anche tu che se non raggiungi i profitti attesi licenzi. Lo hai scritto tu eh.Il Sigaro ha scritto: ↑22/10/2019, 23:31Mi sa che però non t’è chiaro come funziona un’impresa e cosa è il rischio d’impresa.Takkar ha scritto: ↑22/10/2019, 20:15La verità è che ognuno tira acqua al proprio mulino:
- lo stato cerca di reperire il gettito fiscale che necessità per mantenere in piedi la macchina statale, andando a reperire fondi certi dai lavoratori dipendenti attraverso le trattenute in busta e cercando di rastrellare il più possibile dai lavoratori autonomi/imprese che si inventano, nella maggior parte dei casi, i draghi per pagare meno tasse possibili, compreso l’utilizzo dei contratti capestro per i loro dipendenti (promossi dallo stato stesso che però è brutto è cattivo quando chiede il conto...); in più scende a compromessi con le grandi imprese per cercare di tenersi buona qualche misera entrata e non perdere posti di lavoro dipendente (fonte vera del gettito fiscale di cui sopra);
- le imprese/lavor. autonomi cercano di barcamenarsi in uno scenario dove i consumi e gli affari sono sempre più contratti, le tasse da pagare, di pari passo con l’evasione e dove i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo ...il rischio d’impresa sembra ricadere sempre più sui dipendenti, sempre i primi a pagare quando le cose non vanno e ovviamente, in tutto ciò, lamentano che la macchina statale non funziona, non eroga servizi adeguati etc etc
- i dipendenti/primi finanziatori dello stato e vera macchina operativa del paese (in tutti i sensi) che, ormai per due lire e con contratti capestro, si assumo il rischio d’impresa, perché se le cose vanno male sono i primi a pagare e se capita che per risparmiare qualche 100 Euro non chiedono la fattura si sentiranno pure in colpa e fuori luogo perché non sono abituati o per necessità. Di sicuro però subiscono al 100% le inefficienze dello stato che finanziano perché la disponibilità per ricorrere a servizi/mezzi alternativi/privati sicuramente non c’è.
Tutti però ci lamentiamo allo stesso modo quando le cose non funzionano.
A casa mia quella dovrebbe essere l'ultima ratio, almeno quello che insegnavano a scuola quando evidentemente le cose erano strutturate diversamente. Oggi con i contratti capestro è la via più facile. Anche da me funziona così.
Se mi spieghi cos'è il rischio d'impresa oggi secondo te leggo volentieri.
Il licenziamento da crisi del fatturato non è lo strumento con il quale l'imprenditore fotte il dipendente per trattenersi lo stipendio di quest'ultimo, è la conseguenza di una situazione in cui l'impresa non regge più economicamente e deve contrarre la produzione per risparmiare. E il primo che ci rimette è sempre l'imprenditore.
Quando io dico che se mi aumentano i costi sono costretto a rinunciare a un collaboratore, non significa che lo mando via per tenermi i suoi soldi. Significa che rinuncerò ad assumere alcuni incarichi che svolgevo grazie a lui (contrazione del fatturato) oppure che dovrò lavorare di sabato e di domenica (ammesso che ce la faccia fisicamente).
Chiaramente questo avviene in un meccanismo "normale". Poi ci sono le patologie, ma possono riguardare l'imprenditore (conti truccati, bancarotta fraudolenta, contratti capestro come li chiami tu, ecc. ecc.) come pure il dipendente (assenze dal lavoro, malattie certificate da medici compiacenti, false attestazioni di presenza, fancazzismo generico, ecc.). Trovare un ragazzo che lavora seriamente non è affatto facile, e i collaboratori realmente bravi e affidabili sono sempre richiestissimi.
Comunque, i soldi nell’impresa, a volte, li mette anche lo stato, vedi ultimo caso Whirpool e gli ammortizzatori sociali per sostenere la cassa integrazione, ad esempio.
Se permetti, quando dici che per primo ci rimette sempre l’imprenditore, dici, secondo me, una cosa non vera. Chi ci rimette prima di tutto sono i dipendenti che sono l’anello debole del sistema. Non a caso sono spesso in piazza a far presente il proprio disagio e come vedi, per i quali sono previste forme di assistenza sociale ed i finanziamenti erogati all’impresa, di cui sopra, trovano giustificazione nel sostegno ai dipendenti ed a salvaguardare i loro posti di lavoro più che all’imprenditore, che di solito, se non sempre, casca in piedi.
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
Aooo ma non dovevamo fa na sfida de mozzarella de bufala?
Da na parte Cica Al Foketto
Dall’altra io corso sispacs?
Da na parte Cica Al Foketto
Dall’altra io corso sispacs?
- Corso Trieste
- Località: Roma
Ot
Se ieri eri tu che stavi a fa chiusura in pizzeria ti ho visto, volevo entrà ma c’avevo le pastarelle di Quadrani in mano e Sipasc che mi aspettava co’ n’arrabbiata da paura sennò ti venivo a conoscere.
Bonaaaa.Corso Trieste ha scritto: ↑23/10/2019, 17:07Ot
Se ieri eri tu che stavi a fa chiusura in pizzeria ti ho visto, volevo entrà ma c’avevo le pastarelle di Quadrani in mano e Sipasc che mi aspettava co’ n’arrabbiata da paura sennò ti venivo a conoscere.
No queste sere stavo in libreria!
Però vie’ cazzo
- alphonse
- Località: Roma
Io non gareggio, metto la mozza, ma non posso stare dietro i pesi massimi, sono un gallo, al massimo un piuma.
Però sui dolci sfido pure un supermassimo.
- Corso Trieste
- Località: Roma
Ma ovvio, neanche io partecipo, li guardiamo ingozzasse, quelli so’ professionisti, noi ci beviamo un bianco mentre loro gareggiano anche se, lo ammetto, delle Capozzi che vendi tu un giorno me ne sono fatte quattro da 250 in scioltezza proprio, quelle sono veramente mozzarelle coi controcoglioni.
Ma siamo ot, riprendiamo a discutere se sia giusto, o almeno “normale” che io scontrino 30 euro e sul conto arriva una cifra inferiore...
Io coi dolci nn ce faccio
Ma co la mozzarella er cica lo doppio
Ma co la mozzarella er cica lo doppio
CioèCorso Trieste ha scritto: ↑23/10/2019, 17:57Ma ovvio, neanche io partecipo, li guardiamo ingozzasse, quelli so’ professionisti, noi ci beviamo un bianco mentre loro gareggiano anche se, lo ammetto, delle Capozzi che vendi tu un giorno me ne sono fatte quattro da 250 in scioltezza proprio, quelle sono veramente mozzarelle coi controcoglioni.
Ma siamo ot, riprendiamo a discutere se sia giusto, o almeno “normale” che io scontrino 30 euro e sul conto arriva una cifra inferiore...
Tu hai acquistato una cosa a 30 € e sullo scontrino c’era un’altra cifra inferiore ai 30 € ?
- Il Sigaro
- Località: Roma
Takkar, non voglio insistere, anzi poi la chiudo qui perché non mi interessa farmi dare ragione, ma quello che scrivi tu dimostra proprio quello che sostengo io.Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 16:15Avevo capito che avresti licenziato i collaboratori, non ciò che hai spiegato ora ( cosa che avresti avuto facoltà di fare in caso di impresa inferiore ai 15 dipendenti).Il Sigaro ha scritto: ↑23/10/2019, 13:32Sto dicendo che i soldi nell'impresa ce li mette l'imprenditore. In una situazione ordinaria, il profitto dell'imprenditore è essenziale per la sopravvivenza dell'impresa, e deve essere tale da garantire l'equilibrio in presenza di picchi e crolli del mercato, che - anche se in misura diversa a seconda delle attività - sono una caratteristica di tutte le attività di impresa. Dopo di che, se nell'impresa calano i profitti calano innanzitutto le entrate dell'imprenditore.Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 11:46
Sicuramente non lo so, faccio un altro mestiere, scrivo quello che vedo/sento in giro (ci saranno sicuramente le eccezioni); lo hai scritto anche tu che se non raggiungi i profitti attesi licenzi. Lo hai scritto tu eh.
A casa mia quella dovrebbe essere l'ultima ratio, almeno quello che insegnavano a scuola quando evidentemente le cose erano strutturate diversamente. Oggi con i contratti capestro è la via più facile. Anche da me funziona così.
Se mi spieghi cos'è il rischio d'impresa oggi secondo te leggo volentieri.
Il licenziamento da crisi del fatturato non è lo strumento con il quale l'imprenditore fotte il dipendente per trattenersi lo stipendio di quest'ultimo, è la conseguenza di una situazione in cui l'impresa non regge più economicamente e deve contrarre la produzione per risparmiare. E il primo che ci rimette è sempre l'imprenditore.
Quando io dico che se mi aumentano i costi sono costretto a rinunciare a un collaboratore, non significa che lo mando via per tenermi i suoi soldi. Significa che rinuncerò ad assumere alcuni incarichi che svolgevo grazie a lui (contrazione del fatturato) oppure che dovrò lavorare di sabato e di domenica (ammesso che ce la faccia fisicamente).
Chiaramente questo avviene in un meccanismo "normale". Poi ci sono le patologie, ma possono riguardare l'imprenditore (conti truccati, bancarotta fraudolenta, contratti capestro come li chiami tu, ecc. ecc.) come pure il dipendente (assenze dal lavoro, malattie certificate da medici compiacenti, false attestazioni di presenza, fancazzismo generico, ecc.). Trovare un ragazzo che lavora seriamente non è affatto facile, e i collaboratori realmente bravi e affidabili sono sempre richiestissimi.
Comunque, i soldi nell’impresa, a volte, li mette anche lo stato, vedi ultimo caso Whirpool e gli ammortizzatori sociali per sostenere la cassa integrazione, ad esempio.
Se permetti, quando dici che per primo ci rimette sempre l’imprenditore, dici, secondo me, una cosa non vera. Chi ci rimette prima di tutto sono i dipendenti che sono l’anello debole del sistema. Non a caso sono spesso in piazza a far presente il proprio disagio e come vedi, per i quali sono previste forme di assistenza sociale ed i finanziamenti erogati all’impresa, di cui sopra, trovano giustificazione nel sostegno ai dipendenti ed a salvaguardare i loro posti di lavoro più che all’imprenditore, che di solito, se non sempre, casca in piedi.
Lo Stato interviene quando c'è un'emergenza sociale, diciamo così, perché quando si perdono posti di lavoro non è una bella cosa. Dopo di che, ammortizzatori vari e cassa integrazione sono tutele per i lavoratori, per l'appunto. Non è che i soldi della cassa integrazione dei dipendenti se li mette in tasca l'azionista, eh
Il concetto di rischio è connaturato alla figura dell'imprenditore, non a quella del dipendente. A meno che non vogliamo stravolgere tutti i manuali di scienza dell'economia
Probabilmente confondi il rischio di impresa con la circostanza che, in condizioni normali, l'imprenditore guadagna più di un suo salariato. Ma ci mancherebbe che non fosse così! Rischia di più e, se gli va bene, guadagna di più; se gli va male, perde di più (perché, per la cronaca, per avviare un'impresa e per mantenerla e aggiornarla devi cacciare i soldi e pure tanti. Per farti assumere no. Ergo, se l'impresa va per aria, tutto il capitale investito dall'imprenditore va in fumo. Non so se mi spiego).
UNDICI VAVRO
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
UNDICI MURIQI
No ai ciccicaputi
- Takkar
- Località: Roma
Figurati se dobbiamo scrivere per avere ragione, mica siamo sotto giudizio.
Il rischio d’impresa è per natura a carico di chi investe che, come “premio”, gode gli utili derivanti dall’attività di specie. Questo dicono i manuali e non ho, ne intendo, confutarlo.
Io sto dicendo che in realtà questo non è sempre vero perché, oggi come oggi, per ciò che ho esposto prima, quando il famoso “premio” non arriva, il “conto” lo pagano i dipendenti.
Per questo sto scrivendo che il rischio d’impresa mi sembra che ricada sui dipendenti in molti casi.
Quando da me si fanno le riunioni dove si parla di budget, molto velatamente, l’”imprenditore”, usa frasi del tipo:”se non si raggiunge tale obiettivo salta qualche testa...” o simili. Ovviamente la testa non è la sua o degli azionisti...
Secondo te chi rischia? Quanto meno stiamo al 50%...e mi tengo stretto, perché comunque la strategia la fa lui, noi siamo meri esecutori, che possiamo fare bene o male. Quindi se faccio bene quello bravo è lui e si intasca i dindi (io alla meglio mi tengo il posto di lavoro) perché lui è l’imprenditore che ha rischiato, se le cose non vanno come devono andare, per mia incapacità o per strategia errata (sua), pago io.
(Atteggiamento secondo me in stretta relazione alla crisi attuale ed ai contratti capestro...)
Il rischio d’impresa è per natura a carico di chi investe che, come “premio”, gode gli utili derivanti dall’attività di specie. Questo dicono i manuali e non ho, ne intendo, confutarlo.
Io sto dicendo che in realtà questo non è sempre vero perché, oggi come oggi, per ciò che ho esposto prima, quando il famoso “premio” non arriva, il “conto” lo pagano i dipendenti.
Per questo sto scrivendo che il rischio d’impresa mi sembra che ricada sui dipendenti in molti casi.
Quando da me si fanno le riunioni dove si parla di budget, molto velatamente, l’”imprenditore”, usa frasi del tipo:”se non si raggiunge tale obiettivo salta qualche testa...” o simili. Ovviamente la testa non è la sua o degli azionisti...
Secondo te chi rischia? Quanto meno stiamo al 50%...e mi tengo stretto, perché comunque la strategia la fa lui, noi siamo meri esecutori, che possiamo fare bene o male. Quindi se faccio bene quello bravo è lui e si intasca i dindi (io alla meglio mi tengo il posto di lavoro) perché lui è l’imprenditore che ha rischiato, se le cose non vanno come devono andare, per mia incapacità o per strategia errata (sua), pago io.
(Atteggiamento secondo me in stretta relazione alla crisi attuale ed ai contratti capestro...)
“Scusi signora, vado bene per Sassuolo?”
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
"davanti ai soldi diventano tutti mezzi uomini o quasi." CIT
"Ancora qua sta questo? Uomo senza un minimo di dignità" CIT
- alphonse
- Località: Roma
Visto dramma ormai è che quello che una veniva definito comunemente rischio di impresa, non esiste più. Esso è stato scavalcato da una serie di rotture di coglioni ed ostacoli che il vero rischio di impresa è nulla rispetto al resto.
- alphonse
- Località: Roma
Però, abbi pazienza, al netto di botti o fallimenti pilotati, vuoi che a cascata le conseguenze di una crisi aziendale non ricadano alla fine anche sui proprietari?Takkar ha scritto: ↑23/10/2019, 19:07Figurati se dobbiamo scrivere per avere ragione, mica siamo sotto giudizio.
Il rischio d’impresa è per natura a carico di chi investe che, come “premio”, gode gli utili derivanti dall’attività di specie. Questo dicono i manuali e non ho, ne intendo, confutarlo.
Io sto dicendo che in realtà questo non è sempre vero perché, oggi come oggi, per ciò che ho esposto prima, quando il famoso “premio” non arriva, il “conto” lo pagano i dipendenti.
Per questo sto scrivendo che il rischio d’impresa mi sembra che ricada sui dipendenti in molti casi.
Quando da me si fanno le riunioni dove si parla di budget, molto velatamente, l’”imprenditore”, usa frasi del tipo:”se non si raggiunge tale obiettivo salta qualche testa...” o simili. Ovviamente la testa non è la sua o degli azionisti...
Secondo te chi rischia? Quanto meno stiamo al 50%...e mi tengo stretto, perché comunque la strategia la fa lui, noi siamo meri esecutori, che possiamo fare bene o male. Quindi se faccio bene quello bravo è lui e si intasca i dindi (io alla meglio mi tengo il posto di lavoro) perché lui è l’imprenditore che ha rischiato, se le cose non vanno come devono andare, per mia incapacità o per strategia errata (sua), pago io.
(Atteggiamento secondo me in stretta relazione alla crisi attuale ed ai contratti capestro...)