Su queste cose il concetto di sbagliare è relativo.Skyblues ha scritto: ↑09/04/2021, 11:32a te non te ne frega niente, ok, ma ti assicuro che sbagli. il senso di appartenenza aggiuntivo che ti danno queste cose manco te lo immagini perchè non le hai mai vissute. Ti assicuro che invece è una cosa eccezionale. oltre al fatto che magari co tutto l'indotto invece di vederti patric e hoedt, ti vedresti un altro livello di giocatori.Caol ha scritto: ↑06/04/2021, 12:32comunque lasciando perdere per un attimo l'asroma coredestacittà, a me sto modello di calcio mi lascia interdetto, per usare un eufemismo.Ruben Sosa ha scritto: ↑06/04/2021, 12:00Intervista di pallotta.
Riporto qualche passaggio.
Sullo stadio.
"Avevamo molti grandi sponsor in attesa. Coca-Cola era uno di questi. Andai ad Atlanta. Avevamo una grande formazione di sponsor che volevano essere coinvolti. Fa male non avere lo stadio. Stavamo parlando dei naming rights per 15-20 milioni di euro. Ho ricevuto un centinaio di mail di persone che mi dicevano che non vedevano l’ora di vedere lo stadio costruito, che volevano sposarsi lì. Siamo arrivati al punto di ipotizzare di metterci anche una struttura per cremare, o un cimitero per le ceneri delle persone che volevano fossero sparse sul campo. Sarebbe stata la struttura più utilizzata nell’Europa del Sud. L’Olimpico non funziona per i concerti. Se vengono gli U2 - e hanno già suonato lì - o i Rolling Stones, il costo è proibitivo perché gli Stones verrebbero con 100 e più camion per il loro tour e non c’è modo di posizionarli allo stadio.
Su quello che Totti voleva fare dopo il ritiro.
"Totti voleva allenare. Gli dissi che doveva capire che per allenare non solo avrebbe dovuto studiare, ma farlo per 80 ore a settimana e che non capivo perché volesse fare quello. E allora gli abbiamo portato dei professori e abbastanza rapidamente decise che allenare non fosse la cosa giusta per lui. Gli dissi che aveva uno stile di vita bello e che il contratto di 6 anni da dirigente, che per molte persone era un ottimo contratto con molti soldi, lo avrebbe abituato a uno stile di vita leggermente diverso. E abbiamo parlato di coinvolgerlo nel marketing e nello staff degli sponsor, in modo tale che avrebbe potuto aiutare a chiudere certi affari. Da possibile direttore tecnico aveva degli input, e noi veramente volevamo che ne avesse anche di più. Lo abbiamo invitato numerose volte a Boston per le riunioni, a Nantucket, a Londra".
Sull’accordo con la Nike.
"Ci hanno detto che ci avrebbero trattato come il Barcellona, e se sei un idiota come me ci credi. Ma non fu così".
Stadi di proprietà, pub, ristoranti, franchising, merchandising, imbecilli tutti firmati dalla testa ai piedi con i loghi ufficiali della società...un amico scozzese tifoso dell'Hibernian mi diceva anni fa che da loro (oggi molto di meno, un tempo era così) se vestivi con la roba ufficiale della società eri considerato poco meno di uno sfigato.
Io spero sinceramente che lo stadio della Lazio non lo facciano mai.
Voglio continuare ad andare all'Olimpico, averci la mia sciarpa da dieci anni, bestemmiare sulle tribune e fumarmi 20 sigarette e poi tornarmene a casa.
Non me ne frega niente di andarci 3 ore prima per mangiare nel ristorante della Lazio, fare una passeggiata con i figli nel parco giochi della Lazio, vedere la partita nello stadio della Lazio, fermarmi a bere una birra nel pub della lazio, vedere un film nel cinema della Lazio e poi tornarmene a casa gonfio di gadget e cibo scadente
Parlo per me: a me da molta più appartenenza andare all'Olimpico come faccio da anni che ritrovarmi nello stadio di proprietà dove dovunque mi giro trovo souvenir per deficenti. A me sembra proprio la fine del calcio, che si trasforma in fenomeno commerciale in cui la partita diventa un pezzo qualsiasi di un pacchetto all inclusive da quando ti alzi a quando vai a dormire.
Comunque, inutile romperci la testa su questo...la vediamo diversamente
Non discuto neanche dei vantaggi economici per la società, facevo un altro discorso