48 anni fa ...

La casa della S.S. Lazio
Il Sigaro
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48 anni fa ...

12/05/2022, 19:25

12 maggio 1974.
Leggenda immortale.
UNDICI VAVRO
UNDICI MURIQI

No ai ciccicaputi
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aquila67
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12/05/2022, 20:17

Gia'!
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Cri72
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12/05/2022, 20:25

Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico All.Maestrelli
Banda di folli, pazzi, immortali eroi
In cima ar monno c'è
la Lazio mia
Daniele_1991
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12/05/2022, 21:18

Grazie, eroi!
Forza Lazio.
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brifazio
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13/05/2022, 3:54

Una giornata che mi ha segnato la vita.
Avevo sei anni e quasi undici mesi.
Grazie a mio padre che mi ha portato allo stadio e messo sulle sue spalle per farmi vedere ogni tanto qualcosa.
Sul rigore avevo i piedi sulla sua testa.
Ogni tanto c'era qualche cedimento, comprensibile, ma c'era talmente tanta gente che non rischiavo di scendere più di tanto, e i fratelli laziali vicini ci aiutavano e mi sorreggevano.
Erano sempre tutti in piedi con centomila bandiere a sventolare. Ammazza quante, e chi se lo dimentica.
Record di spettatori di sempre all'Olimpico e anche di bandiere, veramente impressionante.
Credo che non sia stato mai più visto niente di paragonabile.
Così come l'apnea per tutta la partita, da sincope.
Vi giuro, anche se ero piccoletto ricordo lo stesso a perfezione la tensione e la partita difficile.
Che se il Foggia avesse giocato per tutto il campionato come in quella partita si sarebbe salvato, e con almeno cinque giornate d'anticipo.
E poi dopo i palloncini festosi maledettamente anticipati, il palo di Vincenzo D'Amico, le bombe su punizioni di Giorgio Chinaglia, l'infortunio di Martini, la prolungata sceneggiata dei foggiani dopo l'assegnazione del calcio di rigore poi tirato sporco ma con massima concentrazione da Giorgio Chinaglia, l'espulsione subito dopo di Garlaschelli, e poi la sofferenza, e ancora l'interpretazione sbagliata di un fischio dell'arbitro che non era quello finale con conseguente invasione di campo poi rientrata, con annessa paura per la possibile squalifica e sconfitta a tavolino, ma alla fine la gioia, la liberazione, lo scoppio, il fragore che sento ancora nel petto.
Questo il mio ricordo, forse confuso, e magari con qualche errore cronologico, ma ormai è così, il ricordo del ricordo del ricordo, sognato e risognato tante volte.
Stampato nella mia memoria così come l'ho riportato.
E meglio di innumerevoli partite molto più recenti.
Grazie ai nostri Eroi.
Dodici maggio millenovecentosettantaquattro.
FORZA LAZIO.
aquila nel cuore
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13/05/2022, 8:32

Anch'io ero un pischelletto ma ricordo tutto come fosse ieri...
E alla fine della giornata tutti in auto nella mitica 500 celeste di mio papà a strombazzare e ad agitare la bandiera.
Macchina su cui, qualche giorno dopo, ci appiccicammo l'adesivo dello scudetto tricolore.

Eroi per sempre.
sordone
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13/05/2022, 10:03

brifazio ha scritto:
13/05/2022, 3:54
Una giornata che mi ha segnato la vita.
Avevo sei anni e quasi undici mesi.
Grazie a mio padre che mi ha portato allo stadio e messo sulle sue spalle per farmi vedere ogni tanto qualcosa.
Sul rigore avevo i piedi sulla sua testa.
Ogni tanto c'era qualche cedimento, comprensibile, ma c'era talmente tanta gente che non rischiavo di scendere più di tanto, e i fratelli laziali vicini ci aiutavano e mi sorreggevano.
Erano sempre tutti in piedi con centomila bandiere a sventolare. Ammazza quante, e chi se lo dimentica.
Record di spettatori di sempre all'Olimpico e anche di bandiere, veramente impressionante.
Credo che non sia stato mai più visto niente di paragonabile.
Così come l'apnea per tutta la partita, da sincope.
Vi giuro, anche se ero piccoletto ricordo lo stesso a perfezione la tensione e la partita difficile.
Che se il Foggia avesse giocato per tutto il campionato come in quella partita si sarebbe salvato, e con almeno cinque giornate d'anticipo.
E poi dopo i palloncini festosi maledettamente anticipati, il palo di Vincenzo D'Amico, le bombe su punizioni di Giorgio Chinaglia, l'infortunio di Martini, la prolungata sceneggiata dei foggiani dopo l'assegnazione del calcio di rigore poi tirato sporco ma con massima concentrazione da Giorgio Chinaglia, l'espulsione subito dopo di Garlaschelli, e poi la sofferenza, e ancora l'interpretazione sbagliata di un fischio dell'arbitro che non era quello finale con conseguente invasione di campo poi rientrata, con annessa paura per la possibile squalifica e sconfitta a tavolino, ma alla fine la gioia, la liberazione, lo scoppio, il fragore che sento ancora nel petto.
Questo il mio ricordo, forse confuso, e magari con qualche errore cronologico, ma ormai è così, il ricordo del ricordo del ricordo, sognato e risognato tante volte.
Stampato nella mia memoria così come l'ho riportato.
E meglio di innumerevoli partite molto più recenti.
Grazie ai nostri Eroi.
Dodici maggio millenovecentosettantaquattro.
FORZA LAZIO.
Grazie per questo racconto, pelle d'oca...! :101 :101 :101

ps c'ero anche io, avevo 4 anni e non ricordo nulla.
Dino
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14/05/2022, 15:30

Oggi, ventidue anni fa, la realizzazione di un sogno.
Forza Lazio
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brifazio
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17/05/2022, 0:24

sordone ha scritto:
13/05/2022, 10:03
brifazio ha scritto:
13/05/2022, 3:54
Una giornata che mi ha segnato la vita.
Avevo sei anni e quasi undici mesi.
Grazie a mio padre che mi ha portato allo stadio e messo sulle sue spalle per farmi vedere ogni tanto qualcosa.
Sul rigore avevo i piedi sulla sua testa.
Ogni tanto c'era qualche cedimento, comprensibile, ma c'era talmente tanta gente che non rischiavo di scendere più di tanto, e i fratelli laziali vicini ci aiutavano e mi sorreggevano.
Erano sempre tutti in piedi con centomila bandiere a sventolare. Ammazza quante, e chi se lo dimentica.
Record di spettatori di sempre all'Olimpico e anche di bandiere, veramente impressionante.
Credo che non sia stato mai più visto niente di paragonabile.
Così come l'apnea per tutta la partita, da sincope.
Vi giuro, anche se ero piccoletto ricordo lo stesso a perfezione la tensione e la partita difficile.
Che se il Foggia avesse giocato per tutto il campionato come in quella partita si sarebbe salvato, e con almeno cinque giornate d'anticipo.
E poi dopo i palloncini festosi maledettamente anticipati, il palo di Vincenzo D'Amico, le bombe su punizioni di Giorgio Chinaglia, l'infortunio di Martini, la prolungata sceneggiata dei foggiani dopo l'assegnazione del calcio di rigore poi tirato sporco ma con massima concentrazione da Giorgio Chinaglia, l'espulsione subito dopo di Garlaschelli, e poi la sofferenza, e ancora l'interpretazione sbagliata di un fischio dell'arbitro che non era quello finale con conseguente invasione di campo poi rientrata, con annessa paura per la possibile squalifica e sconfitta a tavolino, ma alla fine la gioia, la liberazione, lo scoppio, il fragore che sento ancora nel petto.
Questo il mio ricordo, forse confuso, e magari con qualche errore cronologico, ma ormai è così, il ricordo del ricordo del ricordo, sognato e risognato tante volte.
Stampato nella mia memoria così come l'ho riportato.
E meglio di innumerevoli partite molto più recenti.
Grazie ai nostri Eroi.
Dodici maggio millenovecentosettantaquattro.
FORZA LAZIO.
Grazie per questo racconto, pelle d'oca...! :101 :101 :101

ps c'ero anche io, avevo 4 anni e non ricordo nulla.
Grazie a te.
Devo aggiungere anche la picccola bandiera che "mio padre comprò" a ponte Duca d'Aosta subito prima di Lazio foggia che ancora conservo. Ha resistito a violenze, sfregi e tentati furti e distruzioni da parte di zozzi e irrispettosi. Difesa fieramente. Strappicchiata e bucata, ma ancora e sempre è in camera mia, da quasi 50 anni, ormai. Piena di scritte, firmette, adesivi e cuciture.
Brutta da morì, ma sto cimelio me lo porterò nella tomba insieme con pochi altri di famiglia.

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