Jack ha scritto: ↑13/12/2021, 10:01
Situazione tremenda.
6 mila persone allo stadio, gente bona che va via a zero, allenatore che fa il distaccato opinionista della sua stessa squadra. DS che prende uno scarparo intuibile alla prima apparizione di quanto fosse scarso ed è pure contento di averlo pagato solo 20 milioni che so pochi dice.
Situazione appunto creata con le proprie stesse mani, le risorse più o meno ci sono state. Posso capi te casca l’aereo e te more squadra e staff stai con le macerie.
Ma così perché? Tutto questo perché?
Per un motivo molto semplice, se posso.
Quando si parla della Lazio, anche a causa di una visione distorta (come è normale che sia) dal tifo, si tende ad equivocare il concetto di programmazione.
"Programmare" una squadra che diventi stabilmente forte, che ambisca alle prime piazze con un trend di crescita costante, che diventi appetibile per i calciatori più importanti, è possibile soltanto a condizione di avere risorse davvero importanti.
La "programmazione" della Lazio di Lotito, che queste risorse non le ha, è invece una programmazione contabile. E' stata costruita una società in grado di reggersi decorosamente in serie A senza fare buffi e senza rischiare il tracollo finanziario. Con questo orizzonte, succede che se commetti qualche errore nella scelta di allenatore e giocatori (e ovviamente li commetti) non sei in grado di ripararlo immediatamente, e se anche in qualche caso lo sei difficilmente prendi il rischio, perché in caso di nuovo errore potresti poi trovarti improvvisamente come don Falcuccio.
Così succede che Vavro e Muriqi ti restano sul groppone finché non li hai ammortizzati e solo a quel punto riproverai a fare un investimento simile; e così succede che se Sarri ti brucia il valore dei migliori, o induce i migliori a fare le valigie (cosa che succederà a luglio), riparti dal decimo/dodicesimo posto perché è sicuro che non compreremo una mezzala da 40 milioni al posto di Luis Alberto o un centravanti da 50 al posto di Immobile.
La "transizione", alla fine, è questa: consapevole o meno che sia stata la scelta, è la presa di coscienza che c'è poco da fare. Nell'immediato c'è solo da sperare che Sarri si metta una mano sulla coscienza e realizzi che, oltre a lui, abbiamo diritto di divertirci un po' pure noi.